Pozzuoli. Tragedia alla Solfatara: ascoltati gli ultimi testimoni dagli inquirenti. Nel pomeriggio sono state raccolte le testimonianze presso il commissariato di Pozzuoli per avere un quadro completo della situazione in cui si è verificata la caduta dei coniugi Carrer e del figlio di undici anni, nel crepaccio lungo il percorso di visita del vulcano. Tra le persone sentite anche i gestori-proprietari della struttura che custodisce l’unico cratere attivo dell’Area Flegrea. Il prossimo passo sarà la nomina dei tecnici e dei periti per i sopralluoghi sul luogo dell’incidente e sui percorsi per espletare le perizie, richieste dai magistrati che coordinano le indagini. Solo dopo il dossier raccolto, sin dai primi momenti della tragedia, sarà inviato in Procura. Al momento non trapelano indiscrezioni sulla ricostruzione della dinamica dell’incidente. Con attenzione vengono valutati anche alcuni video apparsi sul web che forniscono immagini dello stato dei luoghi prima e nei momenti cruciali in cui si è consumata la tragedia. Intanto al vulcano Solfatara, dove l’area del cratere è sotto sequestro, rimane attivo solo il camping che opera senza limitazioni temporali.
Nel frattempo, il piccolo Alessio, unico superstite della famiglia Carrer è ritornato a Meolo nel paese della provincia di Venezia dove risiedeva con i suoi. Il piccolo è partito nel tardo pomeriggio con la nonna e gli zii. I familiari dovranno comunque tornare a Napoli, appena ultimate le perizie tecniche, per procedere al riconoscimento delle salme prima dell’esame autoptico. Il gruppo familiare è stato ospitato dal comune di Pozzuoli che ha già dato mandato ad una impresa di pompe funebri di provvedere al trasferimento delle salme appena la magistratura avrà disposto l’esame autoptico.
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2017 - 18:29