Una lettera di 25 pagine con accuse di eresia e’ stata firmata da 40 sacerdoti e studiosi laici cattolici (ai quali se ne sono aggiunti poi altri 22) e spedita a Papa Francesco. Il testo, inviato l’11 agosto, e’ stato reso pubblico “per il fatto che non e’ stata ricevuta nessuna risposta dal S. Padre”. Si tratta dei medesimi rilievi che erano stati mossi qualche mese fa da 4 cardinali conservatori: Burke, Brandmuller, Caffarra e Meisner, gli ultimi poi due deceduti. La lettera ha un titolo latino: Correctio filialis de haeresibus propagatis (letteralmente, Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie). Nella lettera, nonostante la filiale appartenenza alla Chiesa che si rivendica nel testo, si dichiara che il Papa, mediante la sua Esortazione Apostolica “Amoris laetitia” e mediante altri atti , omissioni e parole ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica. I firmatari spiegano di non voler giudicare il grado di consapevolezza con il quale Papa Francesco ha propagato le 7 eresie elencate. Ma “rispettosamente” insistono che egli condanni queste “eresie“, da lui sostenute direttamente o indirettamente.
Il documento rivolto al Papa e contenente perplessita’ sulla Amoris Laetitia, firmato da 62 studiosi, molti laici, “e’ una supplica scritta da teologi, non parla di eresie ma dice che indirettamente potrebbe facilitare eresie. Sia chiaro: io non accuso il Papa, io gli voglio bene. Io sono per la Chiesa e per il Papa e non mi distacchero’ mai ne’ dalla Chiesa ne’ dal Papa. Il documento e’ un atto devoto, un invito alla riflessione”. Lo dice all’Ansa l’ex presidente Ior Ettore Gotti Tedeschi, tra i firmatari del documento.
Articolo pubblicato il giorno 24 Settembre 2017 - 14:27
