Mazzette e favoritismi per le protesi ortopediche sono finite nel mirino della magistratura portando a 14 misure cautelari nell’ambito dell’ inchiesta chiamata “Disturbo”. L’inchiesta volta a smascherare una maxi truffa ai danni delle strutture ospedaliere. Si è partiti dalla Lombardia, le indagini si sono estese anche in Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Campania.
Nei guai i medici del Policlinico di Monza. Si tratta di Lorenzo Panico, agli arresti domiciliari, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, Federica Centonze, insieme ad altri otto tra ortopedici e medici di base: Fabio Peretti di Ispra nell’Alto Varesotto, Francesco Alberti di Fasdinovo (Massa Carrara), Carmine Naccari Cariizzi, Michele Massaro e Andrea Pagani (tutte tre di Milano), Paolo Ghiggio di Ivrea (Torino), Davide Cantù di Lecco, oltre a Carlo Santuccione di Capegatti (Pescara), nei frattempo però deceduto. Peggio è andata agli ortopedici Fabio Bestetti, Claudio Manzini e Marco Valadè, il promoter della Ceraver Italia srl Marco Camnasio e Denis Panico, responsabile commerciale della multinazionale. A ciò si aggiungono anche altri 6 medici indagati.
Un’ indagine durata quasi tre anni, volta a scovare il sodalizio criminale a capo del quale ci sarebbe stato proprio Camnasio e volto a favorire la società tramite l’acquisto di protesi ortopediche a svantaggio degli ospedali, aumentando quindi il numero delle operazioni. Secondo gli accertamenti condotti dagli inquirenti i sanitari avrebbero agito con la complicità dei medici di base allo scopo di arricchire la multinazionale in cambio di regali tra cui vacanze, assunzioni di personale, cene.
Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2017 - 11:34