«Gli esami non finiscono mai, una rondine non fa primavera». Sorride, Lotito, dopo la prima vittoria stagionale della Salernitana. Nello stesso tempo, però, tiene tutti sulla corda, in primis un Bollini che sarebbe finito sul banco degli imputati in caso di mancata vittoria. Risposta importante e compatta da parte di tutti sul campo. Ma il messaggio presidenziale non ha bisogno di essere decriptato ed è passato a chiare lettere anche nella pacata irruzione negli spogliatoi a fine gara, prima dell’appuntamento con la sala stampa. «Questa è una squadra che ha potenzialità , quando i giocatori vengono impiegati in una certa maniera, come visto contro lo Spezia, danno anche risultati diversi. La squadra si è espressa bene, il cambio modulo ha pagato perché i giocatori sono stati messi in condizione di giocare al meglio», afferma il co-patron granata. Ogni riferimento alle due punte insieme dal 1′ è puramente voluto. Così come alla posizione del tecnico: «Gli abbiamo dato una squadra in grado di giocare con vari assetti, sta a lui scegliere la miscela giusta. L’ho visto più tranquillo, riflessivo. Puoi partire col tuo credo e accorgerti che cambiare è meglio per le caratteristiche dei giocatori. Panchina salva? Io pongo un confine da non superare, sono realista sugli obiettivi da raggiungere. Non si tratta di vincere, è il tipo di gioco della squadra che mi interessa. Stavolta non ho mai avuto impressione che la squadra potesse soccombere, è stata più solida. L’importante è avere consapevolezza nei propri mezzi e aggiungerci umiltà . Bisogna fare attenzione, all’orizzonte ci sono partite complicate».
Articolo pubblicato il giorno 24 Settembre 2017 - 08:35