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Rilanciare il fico del Cilento: l’obiettivo della Fondazione Giambattista Vico

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Continua l’impegno della Fondazione Giambattista Vico per la crescita e la tutela del territorio. L’occasione si presenta grazie alla Regione Campania e al PSR 14-20 con la Misura 16.1 che prevede la costituzione e il funzionamento di gruppi operativi atti a sviluppare un POI, Progetto Operativo di Innovazione. Il presidente della Fondazione, Vincenzo Pepe, lancia l’idea per il rilancio della filiera relativa alย ficoย del Cilento. A lui va riconosciuto il merito di promuovere questa sfida e di mettere al centro la Fondazione di un processo che diventerร  un modello virtuoso e traino per lo sviluppo locale, anche colmando i vuoti della politica. “Una nuova sfida sulla nostra strada – spiega – una sfida che ci impegnerร  molto essendo noi motivati per continuare il progetto di sviluppo e tutela del Cilento”. All’appello risponde Claudio Aprea, direttore della Fondazione ed euro progettista, quindi tra i piรน accreditati a formulare una proposta valida da sottoporre alla Regione. Ed รจ proprio quest’ultimo che, in ottemperanza alla richiesta del presidente, ha giร  dettato una linea di programma dalla doppia valenza: innovativa e vicina alla tradizione.
ย “Il gruppo di lavoro – chiarisce Aprea – baserร  le ricerche sulla rigenerazione della filiera legata alย ficoย bianco delย Cilento che ad oggi risulta essere una filiera negata in quanto, seppur spesso evocata seppure spesso intrisa di tradizioni e identitร , non รจ riuscita ad oggi ad incidere in maniera significativa sull’economia del territorio. Il gruppo operativo avvierร  una serie di percorsi di studio volti ad innovare i processi colturali e culturali delย fico, fermando l’attenzione sul valore economico massimo di questo frutto. Esso consiste nel proporlo al mercato dopo un processo di essiccazione”. “Tale processo -prosegue il direttore- dovrร  essere il piรน possibile aderente alla tradizione ma dovrร  soddisfare la logica del tempo, della qualitร , dell’igiene e della convenienza dal punto di vista economico ed ambientale”. Inoltre Aprea traccia un segno importante svelando la sua idea che ha del rivoluzionario: “Gli studi che porteremo avanti -spiega – saranno tesi a ribaltare il detto negativo ”non vale unย ficoย secco” e riuscire a dimostrare che ‘unย ficoย secco valeโ€ฆ'”.ย La proposta รจ giร  stata esposta a Palazzo De Vargas, sede della Fondazione, ed รจ stata accolta con favore dal tavolo di partenariato composto da Enzo Tropiano, direttore Coldiretti di Salerno, e dai principali produttori di fichi del territorio, come Raffaele D’Angiolillo. Tra i partner istituzionali figura giร  il comune di Giungano, presente al primo tavolo tecnico nella figura dell’assessore al turismo Franco Russomando. “C’รจ assoluta necessitร  di far sรฌ che i valori esposti -dice Tropiano- diventino indicatori economici di un rilancio agricolo nel comparto di nicchia delle produzioni tipiche”. D’accordo anche D’Angiolillo: “Non possiamo vedere mortificato dal mercato ilย ficoย delย Cilento – dichiara – l’esempio della biodiversitร  cilentana subisce la concorrenza sleale di prodotti che non hanno la stessa qualitร , la stessa storia e le stesse caratteristiche. Il nodo centrale della questione riguarda il processo di essiccazione su cui รจ in corso un dibattito sulla stesura del disciplinare delย Ficoย delย Cilento dop”.


Articolo pubblicato il giorno 3 Settembre 2017 - 18:11
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