“Abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti della Campania chiedendo di accertare eventuali illeciti contabili da parte di dirigenti Arpac e della Regione Campania per l’omessa vigilanza. La situazione delle centraline ARPAC per il controllo dei depuratori comprensoriali è vergognosa: a 10 anni dall’approvazione del progetto e dopo circa 5 milioni di euro spesi, non sono ancora entrate in funzione”. Lo annuncia Maria Muscarà, consigliera del M5S alla Regione Campania, che ricostruisce una storia “che inizia nel 2006 quando l’ARPAC approvò la procedura di gara per la realizzazione di una rete di controllo dei grandi depuratori regionali ubicati nelle province di Napoli, Caserta e Salerno. Si tratta di centraline che dovrebbero controllare, 24 ore su 24, la qualità delle acque reflue scaricate dai depuratori direttamente a mare o nei fiumi, trasmettendo istantaneamente i risultati ai gestori degli impianti e all’ARPAC, e segnalando quindi i malfunzionamenti e i conseguenti rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini, che tramite il canone per la depurazione delle acque reflue pagano il funzionamento dei depuratori”. “Un progetto – aggiunge Muscarà – approvato dalla Regione Campania nel 2009 con un finanziamento di circa 5 milioni di euro, nell’ambito dei Progetti POR. Nello stesso anno fu aggiudicato l’appalto per l’installazione delle centraline. Nel 2011 la Regione Campania, su sollecitazione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, richiese all’ ARPAC di attivare le centraline e provvedere all’acquisizione dei dati, per controllare l’efficienza depurativa degli impianti”. Il punto, per la consigliera pentastellata, è che le centraline installate non sono state collaudate rimanendo “prive di manutenzione dal 2015 e non hanno mai fornito alcun risultato, nonostante i solleciti pervenuti sia dall’autorità giudiziaria che dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti”. “Nello scorso agosto – ricorda Muscarà – abbiamo appreso che l’ ARPAC ha nominato la commissione di collaudo. Un collaudo che dovrebbe avvenire su centraline rimaste in stato di abbandono da oltre due anni e che verosimilmente richiederanno altri milioni di euro per essere ripristinate e poter forse poi funzionare”. “In 10 anni l’ARPAC continua a funzionare allo stesso modo, cioè a non funzionare, che ci sia a capo della Giunta Regionale Bassolino, Caldoro o De Luca: molti soldi pubblici spesi e nessun risultato per i cittadini. Con questa Giunta e con questa ARPAC la Campania è per De Luca la regione più ambientalista d’Italia? Forse si vuole arrivare all’azzeramento del controllo ambientale, ma questo non lo consentiremo” conclude la consigliera pentastellata.
Articolo pubblicato il giorno 19 Settembre 2017 - 20:58