#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 23 Dicembre 2024 - 18:44
8.8 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione

Professore italiano avvelenato in Laos: raccolti 100mila euro su Fb per riportarlo in Italia

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Rapinato, lasciato per ore per strada sotto la pioggia, svenuto, senza che nessuno si fermasse a soccorrerlo. Emergono nuovi particolari sull’aggressione di Gianluca Di Gioia, il turista italiano di 36 anni residente in provincia di Varese, avvelenato e derubato in Laos otto giorni fa. La notizia si e’ diffusa in Italia grazie agli amici che hanno creato su Fb il gruppo ‘Aiutiamo Gianluca (Il Digio)’ per raccogliere i fondi necessari a sostenere le spese della famiglia e il trasferimento in Italia appena le sue condizioni lo permetteranno. Finora sono stati trovati 100.000 euro. Gianluca, insegnante di inglese a Venegono Inferiore, dove vive, era partito per il Laos da solo all’inizio di agosto. Ama molto viaggiare, come riferiscono i suoi amici, e non era la prima volta che organizzava viaggi del genere. Il giovane si trova ora ricoverato al Bangkok Hospital di Udon Thani in Thailandia. L’Ambasciata d’Italia a Bangkok, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo sin dall’inizio il caso. Cosa sia successo negli ultimi giorni di vacanza e’ ancora da accertare. La madre e il fratello Salvatore sono da ieri in ospedale accanto a Gianluca. “Ho sentito Salvatore poco fa – ha spiegato Luca Antonio Labollita, che ha lanciato il gruppo Fb ed e’ un amico di infanzia dell’insegnante -. Mi ha detto che Gianluca e’ ancora in coma farmacologico, hanno tentato un paio di volte di svegliarlo, ma poi i medici hanno preferito rinviare a lunedi’ perche’ le reazioni non erano quelle che si aspettavano”. Secondo quanto Salvatore ha riferito, l’aggressione risale a 8 giorni fa. Gianluca forse era in compagnia di persone conosciute sul posto che lo hanno ingannato. Non presenterebbe particolari ferite, a parte una botta in testa, forse causata dalla caduta per terra. Anche per questo si e’ ipotizzato che i suoi aggressori lo abbiano avvelenato per poi portargli via cellulare, carte di credito e i pochi soldi che aveva, ma non il portafoglio con i documenti. Le sue condizioni migliorano lentamente ma non sara’ in condizioni di essere trasferito in Italia ancora per giorni. “E’ in una clinica privata che tra la permanenza della famiglia e le cure costa anche 2500 euro al giorno – ha detto ancora Luca – Per questo andiamo avanti con la raccolta di fondi”. “Anche come Comune probabilmente faremo qualcosa – ha precisato il sindaco di Venegono Mattia Premazzi – ma abbiamo colto davvero con sollievo la notizia che e’ intervenuta la Farnesina, alla quale, al di la’ delle iniziative dei privati e delle istituzioni locali, tocca muoversi in prima linea in questi casi”.


Articolo pubblicato il giorno 2 Settembre 2017 - 18:04

Torna alla Home
facebook

DALLA HOME


googlenews

CRONACA NAPOLI

PUBBLICITA

Cronache è in caricamento