Il processo d’appello a Salvatore Riina per l’inchiesta sulla strage del rapido 904, e’ stato nuovamente fissato per il 21 dicembre prossimo”. A pochi giorni dalla decisione della corte d’assise d’appello di rinviarlo a nuovo ruolo c’e’ gia’ una nuova data per il processo che ha come unico imputato Toto’ Riina accusato di essere il mandante della strage dal 23 dicembre del 1984: il treno, partito da Napoli e diretto a Milano, carico di viaggiatori alla vigilia delle vacanza di Natale, fu investito da un’esplosione mentre viaggiava sulla Direttissima all’altezza della Grande galleria dell’Appennino, subito dopo la stazione di Vernio: a provocarla, una carica radiocomandata piazzata su una carrozza al centro del convoglio. Erano le 19.08. Fu una strage, una delle tante di quegli anni: i morti furono 16, i feriti 267. Il 4 settembre scorso, durante l’udienza per ascoltare in videoconferenza alcuni boss (Giovanni Brusca, Francesco Paolo Anselmo, Baldassarre Di Maggio), la decisione del rinvio e, soprattutto, di ricominciare da capo. All’origine della decisione la riforma, varata nel giugno scorso, dell’ art 603 del codice di procedura penale dove, nel nuovo testo, al comma 3 bis si prevede che “nel caso di appello del pm contro una sentenza di proscioglimento per motivi attinenti alla valutazione della prova dichiarativa, il giudice dispone la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale” e anche l’obbligo del giudice di secondo grado di disporre un nuovo esame dei testi rilevanti. La corte non avrebbe pero’ avuto il tempo di rinnovare il dibattimento a causa dell’imminente pensionamento del presidente Salvatore Giardina. Al suo ingresso in aula, Giardina non aveva potuto fare altro che prendere atto della nuova norma, che prevede che siano riascoltati anche tutti i testimoni sentiti nel primo grado. Ma, aveva detto il giudice, “non ho il tempo materiale, vado in pensione a ottobre”. Da qui la decisione del rinvio a data da destinarsi. Oggi la comunicazione della data di nuova fissazione del processo, in una nota della presidente della corte d’appello del capoluogo toscano, Margherita Cassano. Sulla vicenda era intervenuto lo stesso guardasigilli, chiedendo una dettagliata relazione sul rinvio del procedimento.
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