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Presentato a Napoli il restauro di un famoso dipinto dell’Arma

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E’ stato presentato, nella caserma “Vittoria” di Napoli, sede del Comando Interregionale Carabinieri “Ogaden”, il restauro di un’opera pittorica patrimonio dell’Arma raffigurante i volti di un Carabiniere in tenuta coloniale e di uno Zaptie’, con sullo sfondo un tipico paesaggio dell’Ogaden, regione etiope storicamente nota come Somalia abissina. Il dipinto, olio su masonite realizzato dall’artista Fallisi, riproduce in grande formato una cartolina disegnata nel 1937 dal pittore di origini salernitane Clemente Tafuri; richiama una delle innumerevoli circostanze in cui l’Arma dei Carabinieri, praticamente sin quasi dalla sua costituzione, e’ stata chiamata a servire la Nazione all’estero in ottemperanza alle direttive governative, nel corso di eventi bellici, come in Crimea nel 1855, o attraverso la partecipazione ai processi di pace nel quadro di accordi e mandati internazionali, impegno tuttora imponente, posto che ad oggi l’Arma e’ attiva in 11 teatri esteri. L’opera restaurata riporta all’impiego in terra d’Africa, ed in particolare nell’area dell’Ogaden, dove i Carabinieri del Raggruppamento Bande, insieme con personale della milizia forestale e truppe indigene diedero prova di fedelta’ abnegazione ed eroismo, riuscendo a conquistare il 24 aprile 1936 il munito caposaldo di Gunu Gadu: in ricordo di quel fatto d’arme, il 4 aprile 1939 la 3^ Divisione Carabinieri Reali, costituita qualche mese prima a Napoli con competenza sull’intero Meridione, assunse proprio la denominazione di “Ogaden”, tuttora mantenuta per l’attuale Comando Interregionale, cosi’ come gli altri omologhi Comandi costituiti sul territorio nazionale assunsero e conservano a tutt’oggi denominazioni che richiamano altri fatti d’arme importanti per la storia dell’Arma. La presentazione si e’ svolta alla presenza di numerose autorita’ civili e militari, di esponenti del mondo accademico, di personale degli organi della rappresentanza militare e dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo ed e’ stato incentrato sugli interventi del professor Piero Craveri, presidente della Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce”, che ha sviluppato un inquadramento storico della presenza oltremare dell’Arma dei Carabinieri, e della professoressa Isabella Valente, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Universita’ “Federico II” di Napoli, che ha illustrato il tema dei Carabinieri nell’arte e i dettagli del dipinto, mentre gli aspetti tecnici del restauro sono stati spiegati dalla restauratrice, Dottoressa Maria Rosaria di Leo. La cerimonia e’ stata arricchita dalla presenza del maestro Lucio Tafuri, che ha ricordato alcuni momenti dell’esperienza artistica e di vita trascorsi al fianco del padre Clemente, del quale sono stati esposti per l’occasione, unitamente ad una serie di oggetti storici commemorativi provenienti dal Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri di Roma e da collezioni private, alcune opere significative per la storia dell’Arma, come il dipinto “La Resurrezione”, celebrativa dell’estremo sacrificio del Vice Brigadiere napoletano Salvo d’Acquisto, del quale proprio ieri l’altro ricorreva il 74 anniversario, solennemente ricordato anche a Napoli. Da ultimo, il Comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, ha ringraziato le persone e gli Enti che hanno condiviso e sostenuto il progetto di restauro, tra cui il Comune di Napoli, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, le societa’ DataBenc e Graphite. Ha infine sottolineato il rilevo da attribuire all’operazione di restauro, non finalizzata a commemorare un evento bellico, ma da intendersi quale occasione per preservare, e trasmettere alle generazioni future, la memoria e, con essa, i Valori a cui erano ancorati i Carabinieri del passato e che tuttora ispirano l’azione dei Carabinieri di oggi, i quali, sostanzialmente nella loro totalita’, continuano a fornire giorno dopo giorno eguali prove di valore a salvaguardia dei principi costituzionali, dalla lotta al crimine alla difesa delle fasce piu’ deboli della popolazione, dalla tutela dei beni primari della collettivita’ alla costante azione di rassicurazione sociale. 


Articolo pubblicato il giorno 25 Settembre 2017 - 22:01
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