Nel luogo dove e’ avvenuta la tragedia c’era una voragine gia’ segnalata e delimitata che si e’ aperta su un terreno con un basso coefficiente di solidita’: probabilmente, anche a causa delle intense precipitazioni di ieri, si e’ ulteriormente allargata. E’ l’ipotesi che Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, fa della tragedia avvenuta nel Vulcano Solfatara di Pozzuoli. Vista la fragilita’ del terreno e’ anche possibile che la voragine si sia allargata quando – come appare dalle prime ricostruzioni – il bambino di 11 anni si sarebbe avvicinato troppo all’area a rischio e i genitori avrebbero provato a riprenderlo. L’area del Vulcano Solfatara e’ gestita da una societa’ privata. L’Ingv controllo l’attivita’ vulcanica grazie a sei stazioni (geofisiche e geotermiche). Nel Vulcano Solfatara l’Ingv effettua un monitoraggio grazie all’ausilio di sei stazioni multi-parametriche che forniscono dati sulla sismicita’, l’inclinazione e la deformazione del suolo e la temperatura dell’area (con le telecamere termiche). Con le stazioni geotermiche vengono analizzate le emissioni delle fumarole. Due, in particolare, sono quelle ritenute piu’ importanti: “Bocca grande” e “Bocca nuova”. Grazie ai dati l’Ingv monitora le attivita’ non solo del Vulcano Solfatara ma in tutta l’area flegrea soggetta al fenomeno del bradisismo.
Intanto il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, d’accordo con la giunta comunale, ha proclamato per domani, 13 settembre 2017, una giornata di lutto cittadino in segno di cordoglio per le vittime della tragedia della Solfatara e di vicinanza ai familiari e alla comunita’ di Meolo. Figliolia ha anche spiegato “Faremo tutto quello che si dve fare per il piccolo”
Articolo pubblicato il giorno 12 Settembre 2017 - 17:38