Il pareggio interno con la Reggina ha il sapore amaro di un’occasione buttata al vento per la Paganese. La formazione di Massimiliano Favo ha fatto tutto da sola, lasciando per strada due punti a causa di errori dei singoli nelle fasi cruciali di una contesa che poteva anche regalare un’atroce beffa agli azzurrostellati. Padrona del campo nella prima frazione con un gioco armonico e redditizio, è bastato un approccio troppo molle al rientro dagli spogliatoi per vanificare una prestazione fino a quel momento impeccabile o quasi. Se infatti si deve muovere un appunto a Carcione e compagni, questo va ricercato nella mancata concretizzazione della mole di gioco prodotta nel primo tempo quando la Reggina non si è mai affacciata nemmeno ai venti metri della porta difesa da Gomis. Pur dominando la sfida, il mancato colpo del ko non è arrivato con tutte le conseguenze del caso. Diverso il copione della ripresa quando l’errore di Picone, protagonista in negativo nonostante avesse offerto un ottimo contributo per metà gara, ha riaperto i giochi e cambiato le carte in tavola. Poi il fisiologico calo atletico ha spostato gli equilibri di un match che la squadra di Favo avrebbe comunque potuto far suo con l’occasione del calcio di rigore su cui Scarpa non è stato impeccabile con un tiro troppo centrale.
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