Tre telefoni cellulari, perfettamente funzionanti, sono stati trovati nel Padiglione detentivo Avellino del carcere di Poggioreale a Napoli. A dare notizia e’ il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “I cellulari sono stati trovati in una Sezione detentiva particolare, il Padiglione Avellino appunto, nel quale sono ristretti detenuti ad alta sicurezza per reati di criminalita’ organizzata appartenenti alla camorra. I telefoni sono stati trovati dopo una capillare perquisizione nel cortile passeggi e negli spazi detentivi e, sequestrati dalla Polizia Penitenziaria. Al Dap, che nonostante il bollettino di guerra pressoche’ quotidiano che arriva dalla Campania non adotta in concreto alcun provvedimento per garantire piu’ sicurezza e per dotare la Polizia Penitenziaria di efficaci strumenti di contrasto e tuela, chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, spiega il Segretario Nazionale per la Campania del Sappe Emilio Fattorello. “Il ritrovamento e’ avvenuto – aggiunge Donato Capece, segretario generale del sindacato – grazie all’attenzione, allo scrupolo ed alla professionalita’ di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Poggioreale. Certo, inquieta che il ritrovamento sia avvenuto nella Sezione dove ci sono boss camorristi detenuti”.
Il Sappe ricorda che “sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che puo’ permettere comunicazioni non consentite e’ ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”. “A nostro avviso – conclude il leader nazionale dei Baschi Azzurri Capece – appaiono pertanto indispensabili, nei penitenziari per adulti e per minori, interventi immediati compresa la possibilita’ di “schermare” gli istituti penitenziari al fine di neutralizzare la possibilita’ di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e quella di dotare tutti i reparti di Polizia Penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenita’ lavorativa ed efficienza istituzionale, anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari. Ma, nonostante le costanti e quotidiane denunce del Sappe, ci sembra che l’Amministrazione Penitenziaria ed il Ministero della Giustizia hanno altro a cui pensare, come ad esempio la deprecabile vigilanza dinamica ed il regime penitenziario aperto che fa stare i detenuti fuori dalla celle tutto il giorno, spesso con grave pregiudizio della sicurezza”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Settembre 2017 - 18:05