La regola del tre: tre reti al Verona, tre all’Atalanta, tre al Bologna, sei al Benevento. E se non fosse stato per il rigore di Jorginho sarebbero state tre anche contro la Lazio. Eppure tre non sono solo i gol realizzati in ogni gara di campionato. Tre sono anche i fattori che hanno portato gli azzurri alla vittoria ieri sera contro la squadra di Simone Inzaghi: il rendimento dell’attacco azzurro, l’impatto di Dries Mertens e la condizione fisica della rosa.ATTACCO STELLARE – Primo l’attacco. Tre reti per gara per un totale di 19 gol: un bottino che rende la squadra di Maurizio Sarri la più prolifica d’Europa con una media incredibile di 3,8 gol a partita. Numeri da capogiro, testimoniati anche dalla bella prestazione dell’Olimpico con un 4-1 maturato nella seconda frazione che è valso vittoria e primato in classifica con 15 punti al pari della Juventus, grazie alle reti di Callejon, Mertens, Jorginho e Koulibaly.MERTENS E LO SCUDETTO – E proprio il difensore senegalese, intervistato oggi da Radio Kiss Kiss Napoli, ha parlato della bella vittoria con la Lazio, elogiando la splendida rete del folletto belga: “Mertens ha fatto un gol da fuoriclasse vero, non si vedono reti del genere tutti i giorni. Il bello è che lui pensa sia un gol normale: questo fa capire ancor di più quanto sia un campione”, ha detto Koulibaly, che ha sottolineato l’importanza di avere in squadra uno come Dries Mertens, capace di risolvere i match con giocate da fuoriclasse e trascinare la squadra verso quello che resta il vero obiettivo stagionale: lo scudetto.CONDIZIONE FISICA – Ma per arrivarci c’è bisogno dell’apporto di tutti, un gruppo che anche ieri ha mostrato una condizione fisica invidiabile, pur giocando con gli stessi effettivi del match di domenica contro il Benevento (ad esclusione del solo Maggio per Hysaj). E forse la chiave del match sta qui: la squadra di Sarri sembra avere una marcia in più degli avversari, soprattutto nei secondi tempi. Il merito è da ricercare nella preparazione anticipata causa preliminari di Champions, un fattore che ora sta dando i suoi frutti, ma che alla lunga potrebbe pesare non poco sulle gambe dei calciatori, stressate dagli impegni ravvicinati e da partite spesso ogni tre giorni.MILIK E IL TURNOVER – Ed è qui che entra in gioco il tecnico: volta dopo volta Sarri dovrà essere bravo a dosare le energie dei suoi ragazzi, per evitare sforzi eccessivi e infortuni muscolari come quelli capitati alla Lazio ieri sera. E chissà che qualche cambio non arrivi già sabato pomeriggio contro la Spal, anticipo della sesta giornata di campionato, visto che poi martedì sera al San Paolo arriverà il Feyenoord per la Champions. Zielinski e soprattutto Milik ci sperano, ma togliere dal campo uno come Dries Mertens ora suona quasi come una follia.
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