Si sono concluse oggi le operazioni di brillamento degli ordigni bellici ritrovati sui fondali di Punta Pennata nei pressi di Capo Miseno, limite estremo del golfo di Pozzuoli, coordinate dalla Guardia Costiera flegrea. Sette gli ordigni del tipo cluster di fabbricazione tedesca fatti esplodere ad un miglio dalla costa dagli uomini della Marina Militare del nucleo SDAI di Taranto. Un’operazione che e’ avvenuta in sinergia con l’Osservatorio Vesuviano e con le compagnie di navigazione del golfo, sia per fattori legati ai rilevamenti sismici sia per evitare intralci sulle rotte per le isole. I residuati bellici ritrovati dalla Guardia di Finanza, nascosti in fondali sabbiosi ad una profondita’ di circa 15 metri, avevano mediamente dimensioni di 42cm con diametro 30cm. Gia’ in passato lungo la linea di costa, che va dal porto di Pozzuoli fino a Capo Miseno, sono stati trovati sui fondali decine di ordigni bellici inesplosi a causa dei ripetuti bombardamenti tedeschi ed anglo-americani nel corso della seconda guerra mondiale sulle coste flegree per la presenza dei cantieri Armstrong, arsenale della Marina Militare Italiana.
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