“Sulla vicenda del ripetitore di via Giustiniani a Soccavo si continua a percorrere la strada peggiore, quella delle scelte non condivise e imposte a chi le sta subendo e giustamente protesta”. Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e i consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini, rinnovando la solidarietà al Comitato dei cittadini di Soccavo che hanno denunciato “l’avvio dei lavori per l’installazione del ripetitore all’alba con l’intervento delle forze dell’ordine”. “E’ assurdo che ci sia stata un’ulteriore accelerazione, nonostante fosse stata in qualche modo concordata una pausa per non meglio precisati problemi al solaio” hanno aggiunto Borrelli, Buono e Gaudini ricordando che “erano anche in programma controlli dell’Arpac sulle emissioni già esistenti e sulla distanza dalle scuole”. “Noi continuiamo a credere che, in scelte del genere, sia necessaria una corretta informazione su quel che si vuole fare e sui rischi concreti per la salute di chi vive a ridosso delle antenne” hanno continuato i Verdi per i quali “di fronte ai timori di chi pensa che le antenne possano essere pericolose per la salute si dovrebbe rispondere con il confronto, seguendo l’esempio già sperimentato in alcune città grazie alla collaborazione di docenti universitari come il professor Nicola Pasquino della facoltà di Ingegneria della Federico II esperto in materia, perché, a volte, basterebbe avere maggiori informazioni per evitare proteste e paure che poi potrebbero rivelarsi ingiustificate”. “Di fronte a un inquinamento generalizzato, in tanti, giustamente, pensano che le onde emanate da un ripetitore telefonico possano essere pericolose e, quindi, è giusto dare tutte le informazioni possibili” hanno sottolineato Borrelli e Gaudini per i quali “bisognerebbe anche fare in modo che le scelte siano il più possibile condivise per evitare che, come nel caso di Soccavo, le scelte di un condominio siano subite, senza diritto di replica, da parte degli altri condomini vicini”. “Un discorso a parte poi merita il comportamento di chi protesta per le antenne però poi corre nei negozi per comprare gli smartphone di ultima generazione, quelli che supportano il 5g che prevede l’installazione di altri ripetitori” hanno concluso Borrelli e Gaudini per i quali “in ogni caso bisogna verificare, in Consiglio regionale e in Consiglio comunale, la possibilità di introdurre requisiti più stringenti per l’installazione delle antenne, soprattutto a ridosso di aree sensibili, a cominciare dalle scuole e dai parchi pubblici”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Settembre 2017 - 15:16