Napoli. Questa mattina doveva essere il giorno del Riesame per Ciro Guarente, il 35enne che ha ammesso in parte le proprie responsabilità per l’omicidio di Vincenzo Ruggiero, il 25enne commesso di Parete ucciso ad Aversa il 7 luglio scorso e ritrovato a pezzi in un garage del quartiere di Ponticelli, a Napoli. L’avvocato Dario Cuomo, il legale che lo assiste, ha però rinunciato proprio questa mattina in quanto sono molti gli elementi raccolti dalla Procura di Napoli Nord che vanno ancora studiati nel dettaglio. In particolare, restano ancora da valutare gli esami tossicologici sia sulla vittima del brutale omicidio che sull’indagato, al momento nel carcere di Poggioreale per omicidio volontario con le aggravanti del vilipendio e occultamento del cadavere. Secondo quanto accertato sia dalle investigatori dei carabinieri che dal racconto parziale fatto da Guarente nei tre interrogatori successivi al suo arresto avvenuto il 30 luglio, il cadavere sarebbe stato sezionato con una sega circolare in un garage di Ponticelli, mentre Vincenzo Ruggiero, sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola nella casa della transessuale Heven Grimaldi, ad Aversa. Tra Heven e Guarente c’era stata una storia d’amore e questi era geloso del rapporto tra Heven e Vincenzo, tanto da ospitarlo a casa per alcuni mesi. Poi la scomparsa e infine il ritrovamento del cadavere dopo le indagini che hanno portato ad individuare da una immagine di una telecamere di sorveglianza Guarente mentre caricava in auto il corpo di Vincenzo occultato in un sacco nero.
Articolo pubblicato il giorno 4 Settembre 2017 - 19:51