Tra una decina di giorni parte della comunita’ rom che viveva nel campo di via Cupa Perillo, quartiere Scampia, in cui e’ divampato l’incendio, sara’ trasferita nella ex caserma Boscariello a Miano. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, che sta operando con la Protezione civile per attrezzare lo spazio, dovrebbero andarvi circa 300 rom. Questa la ‘road map’ a cui sta lavorando il Comune di Napoli. Intanto nel pomeriggio l’assessore al Welfare, Roberta Gaeta, con rappresentanti dei Servizi Welfare, della Protezione civile, della ASL e della Polizia municipale, si e’ recata all’Auditorium di Scampia dove sono state sistemate le famiglie che vivevano nell’area piu’ prossima al luogo in cui si e’ sviluppato l’incendio lo scorso 27 agosto. Obiettivo – come spiegato dall’assessore – é “attrezzare l’Auditorium per migliorare il livello di privacy dei nuclei familiari”. Ma non solo. Con un gruppo di volontari della rete Scout si sono allestiti laboratori e attivita’ per i bambini “cosi’ da tenerli occupati, visto che le scuole sono ancora chiuse, e alleggerire il clima di convivenza”. Gaeta e gli esponenti delle altre istituzioni si sono recati anche al campo di Cupa Perillo. “Il percorso che avevamo gia’ avviato per rispondere al decreto del gip che prevedeva lo sgombero dell’area – ha affermato Gaeta – procedera’ piu’ velocemente. Dopo l’incendio, siamo ancora piu’ determinati a trovare una soluzione a una vicenda, quella del campo di Scampia, che va avanti da circa trent’anni”. Una soluzione per cui – ha sottolineato Gaeta – “e’ necessario che tutte le parti lavorino insieme con il coinvolgimento della comunita’ rom”.
“Ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine individuino al piu’ presto i responsabili perche’ dobbiamo capire chi ha voluto un’azione criminale quando era noto che si stava portando a termine un’operazione che avrebbe coniugato legalita’, umanita’, inclusione”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in riferimento all’incendio del campo di Cupa Perillo a Scampia. Il sindaco, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, ha ribadito la sua opinione secondo cui l’incendio dello scorso 27 agosto sia di natura “dolosa e criminale”. De Magistris ha spiegato che nell’area di Cupa Perillo, anche in virtu’ di un provvedimento dell’autorita’ giudiziaria, “era gia’ programmata la dislocazione dei rom in altre strutture per favorire l’opera di bonifica della zona e poi realizzare un piccolo villaggio, gia’ finanziato, con strutture decenti e non baraccopoli”. Un percorso che – come sottolineato – va nel solco delle operazioni gia’ realizzate a Gianturco e a Barra. “Per la prima volta nella storia della nostra citta’ – ha affermato il sindaco – noi abbiamo messo in campo un lavoro molto importante, strutturale con tutte le altre istituzioni e la comunita’ rom perche’ non accettiamo ne’ la tesi degli sgomberi coatti, forzosi di chi non vuole l’inclusione ne’ possiamo tollerare baraccopoli e situazioni in cui si vive tra i rifiuti e in cui la dignita’ delle persone e’ mortificata”. In riferimento all’incendio, il sindaco ha evidenziato che ha causato “danni ambientali molto gravi, danni materiali con la distruzione di circa venti mezzi Asia e ha portato – ha concluso – all’esigenza immediata di garantire la tutela della salute e trasferire provvisoriamente i rom in luoghi subito disponibili”.
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