Annuncia online la vendita del proprio figlio nascituro ma viene identificata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania e denunciata. La donna, residente a Milano e che non e’ incinta si giustifica, “era una provocazione”. L’indagine e’ stata avviata dopo il rinvenimento di un annuncio sulla pagina Facebook “Compro e vendo tutto” in cui una utente, asserendo di essere al quinto mese di gravidanza e pubblicando l’ecografia del feto, proponeva il nascituro al miglior offerente con prezzo di partenza di 10.000 euro. Si e’ quindi risaliti alla donna che e’ stata sottoposta a perquisizione domiciliare ed informatica su disposizione della Procura Distrettuale di Catania ed eseguita dalla Polizia Postale di Milano. L’indagata, coniugata, con un impiego di addetta in un esercizio commerciale, ha ammesso di essere l’autrice dell’annuncio ma ha riferito di averlo scritto in maniera provocatoria, in qualita’ di “troll”, ovvero utente che pubblica messaggi provocatori con la finalita’ di creare disturbo e fomentare gli utenti. In particolare, la donna, che non era in stato di gravidanza, aveva prelevato l’immagine dell’ecografia in Rete da un gruppo web di mamme e, per attirare l’attenzione nel gruppo Facebook, lo aveva Un troll, termine che deriva dalla mitologia scandinava, nel gergo di internet e’ un soggetto che interagisce con altri nell’ambito degli spazi virtuali, pubblicando scritti possibilmente falsi, diffamatori, molesti, fortemente provocatori, al fine di attirare l’attenzione, fomentare le discussioni e disturbare. La Polizia Postale consiglia di non rispondere ai troll, ignorando le provocazioni e segnalando, comunque, i contenuti che potrebbero configurare reati procedibili d-¦ufficio o imminenti pericoli al fine, in ogni caso, di verificarne la fondatezza. Coloro che si rendono autori di tali condotte possono rendersi responsabili di illeciti penalmente o civilmente perseguibili.
Articolo pubblicato il giorno 22 Settembre 2017 - 07:34