Torre Annunziata. E’ stato condannato a un anno e un mese di carcere l’ex carabiniere lo scorso anno per i suoi legami con i clan dell’area vesuviana. Sandro Acunzo,, detto ‘mazinga’, ha affrontato il processo per un proiettile trovato nella sua abitazione durante una perquisizione fatta da colleghi nella sua abitazione. Acunzo, sul quale pende un processo per associazione per delinquere era in servizio negli anni ’90 presso il Nucleo operativo del Comando Guppo di Torre Annunziata. (sospeso dal servizio) Sandro Acunzo, detto “mazinga” quando era in servizio al nucleo operativo di Torre annunziata. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Torre Annunziata gli hanno comminato la pena di un anno e mese di reclusione, pena sospesa, per detenzione di munizioni. L’ex appuntato, detenuto agli arresti domiciliari, per un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda perchè ritenuto uno dei carabinieri ‘infedeli’ che avrebbe agevolato il boss Franco Casillo, alias ‘a vurzella, di Boscoreale nell’associazione criminale guidata dal ras e finalizzata al traffico di stupefacenti e al riciclaggio di danaro. A carico di Acunzo pensanti accuse promosse dalla Dda di Napoli che ha chiuso le indagini ed ha presentato una richiesta di rinvio a giudizio che sarà discussa nei prossimi mesi. Secondo il pm Raffaello Falcone l’ex appuntato tra il 2008 e il 2010 avrebbe coadiuvato Casillo nei suoi affari e in cambio di soldi e regali. Nell’inchiesta che ha coinvolto pesantemente Acunzo sono imputati anche altri militari in servizio al Comando di Torre Annunziata, oltre al boss Casillo e ai suoi fiancheggiatori. Su Acunzo pende una richiesta di arresto in carcere dopo che il Riesame ha accolto l’appello del pm avverso l’ordinanza del Gip che aveva applicato nei suoi confronti la misura più lieve degli arresti domiciliari.
Articolo pubblicato il giorno 14 Settembre 2017 - 09:37 / di Cronache della Campania