A Scampia, l’arte piuttosto che la Camorra”. E’ il titolo che ha scelto ‘Le Monde’ per un suo reportage sul quartiere napoletano, situato nell’estrema periferia nord della città partenopea. “Lontano dai cliché mafiosi, una passeggiata urbana permette di scoprire il tessuto associativo di questo quartiere napoletano”, scrive ancora il quotidiano francese. Nel reportage la giornalista non nasconde le difficoltà di un quartiere “incancrenito dalla disoccupazione, dal traffico degli stupefacenti e dalla Camorra” ma mette l’accento anche su una Scampia in cui operano 120 associazioni. Il quotidiano, in particolare, parla dello ‘Scampia Trip Tour’, quelle visite guidate lanciate nei mesi scorsi per mostrare l’altra faccia del quartiere. “Questa passeggiata urbana -scrive ‘Le Monde’- intende dimostrare che Scampia non è il supermercato della droga descritto e denunciato dai media, dalla letteratura, dalla musica e dal cinema. Certo, il gruppo di rap francese Pnl ha girato un videoclip della sua canzone ‘Le Monde ou rien’ nel 2015; certo la serie tv Gomorra, ispirata dal best-seller di Roberto Saviano ha costruito la reputazione del ‘Bronx del Vesuvio’; ma queste piramidi di cemento non si riassumano con gli stereotipi diffusi dalla cultura pop che ne ha fatto il più grande tempio della Mafia”. In Italia come all’estero, spiega Ciro Corona a ‘Le Monde’, il presidente dell’associazione (R)esistenza Anticamorra che ha lanciato questi tour, “si continua a parlare delle Vele come una roccaforte della Camorra. Ma i camorristi non sono pazzi, non abitano qui, preferiscono le ville con le piscine”.
Articolo pubblicato il giorno 21 Settembre 2017 - 13:12