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L’Arminuta di Donatella di Pietrantonio, vince la cinquantacinquesima edizione del Premio Campiello

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L’Arminuta, edito da Einaudi, di Donatella Di Pietrantonio, vince la cinquantacinquesima edizione del Premio Campiello, il concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato questa sera sul palco del teatro La Fenice di Venezia, ha ottenuto 133 voti sui 282 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi. Al secondo posto si è classificato Stefano Massini, Qualcosa sui Lehman, edito da Mondadori, con 99 voti, al terzo Mauro Covacich, La città interiore per La nave di Teseo con 25 voti, al quarto posto con 13 voti Alessandra Sarchi con La notte ha la mia voce edito da Einaudi. Al quinto posto si classifica Laura Pugno con La ragazza selvaggia (Marsilio) con 12 voti. “Sono emozionatissima, felicissima. Voglio dedicare il premio alle mie due famiglie: quella che mi ha generato e quella che ho costruito e alle persone che hanno lavorato con amore intorno a questo libro”, ha dichiarato la vincitrice. “Ringrazio i lettori che lo hanno amato e le due giurie che lo hanno votato e i librai. Voglio portare questo dono in Abruzzo, nella mia regione che viene fuori da un anno orribile, che ha subito terremoti, valanghe e incendi. Infine voglio dedicarlo a tutte le arminute e tutti gli arminuti, le persone che hanno vissuto nella loro vita e sulla propria pelle l’esperienza dell’abbandono”.
“Impresa e cultura tendono ad essere collocate in due ambiti diversi, che spesso vengono percepiti come sfere a sé stanti. Al contrario, non solo l’impresa fa cultura, ma molto spesso l’impresa stessa è cultura”, ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente della Fondazione Il Campiello e Confindustria Veneto. “Il Campiello è l’esempio più evidente di questa sinergia, ne è stato un lungimirante precursore e, alla sua cinquantacinquesima edizione, continua ad esserne l’ambasciatore. Questo premio rappresenta un modo per valorizzare le opere e gli scrittori, per creare un circuito di fiducia con le case editrici, grandi e piccole, per scovare nuovi talenti letterari anche grazie al Campiello Giovani che sta diventando sempre di più un progetto culturale ed educativo. L’obiettivo della Fondazione, di tutta Confindustria Veneto e delle Associazioni Territoriali è perciò quello di far crescere ancora il Campiello e di consolidarlo come premio prestigioso, autorevole e credibile”, conclude Zoppas.

Articolo pubblicato il giorno 10 Settembre 2017 - 08:48

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