Crowdfunding sul modello dei francescani di Assisi per rifare la piazza laterale del Santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia , che avra’ la forma di un piede, in memoria di uno dei prodigi attribuiti all’immagine della Vergine. E’ quanto ha pensato padre Alessio Romano, priore del santuario mariano, per cofinanziare il progetto di rifacimento della piazza, inserito in quello piu’ ampio delle ‘strade della fede’, realizzato in collaborazione con le amministrazioni comunali di Sant’Anastasia, Cercola e Pollena Trocchia. Un progetto, quello delle strade della fede, per il quale oggi i sindaci dei tre Comuni, Lello Abete, Vincenzo Fiengo e Francesco Pinto, hanno chiesto al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, un finanziamento di 11 milioni di euro. La piazza sara’ ricoperta di sanpietrini, che il priore del santuario vorrebbe mettere ”in vendita” con il progetto di crowdfunding, cosi’ come accaduto ad Assisi, e dare ai fedeli che decideranno di partecipare, una miniatura numerata della pietra stessa. ”Ci siamo adoperati come comunita’ di Padri domenicani – ha detto il priore – ci siamo confrontati con i sindaci dei tre comuni, e siamo giunti ad un progetto che fara’ avere finalmente un sagrato, una piazza al santuario, con l’idea di rilanciare l’economia locale anche a livello occupazionale”. La piazza sara’ un tutt’uno con l’ area laterale della chiesa, che diventera’ l’ingresso principale del Santuario, ed avra’ la forma di un piede, per ricordare uno dei tanti prodigi attribuiti all’immagine della Madonna Dell’Arco, quella della caduta dei piedi di Aurelia del Prete, ancora conservati nel museo mariano degli ex voto. Secondo la storia ricordata anche dal sito istituzionale del Santuario, nel 1589 Aurelia Del Prete aveva chiesto, una grazia alla Madonna dell’ Arco per guarire da una ferita ad un piede, promettendo in voto piedi di cera. Ma dopo la guarigione, quando si reco’ alla piccola chiesetta mariana per vendere un maialino alla fiera di Pasqua, bestemmio’ l’immagine delle Vergine, ed esattamente un anno dopo i piedi le si staccarono dalle gambe. Un fatto che la stessa donna, interrogata dal Vescovo di allora, collego’ alla bestemmia. I piedi furono quindi esposti prima nella chiesa e poi nel museo degli ex voto in memoria di quanto accaduto.
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