L’annuncio della Cina, che risale al 4 settembre, E’ stato un importante colpo a tutte le principali criptovalute, le cui quotazioni hanno perso rapidamente nel corso del tempo. Del resto é solo questione di tempo prima che tutti i Governi mondiali si dichiarino in merito alle ICO, ancora totalmente deregolamentate in gran parte dei Paesi.
Cos’é una criptovaluta?
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Per comprendere cosa sia una ICO é importante, come prima cosa, sapere cosa sia una criptovaluta
Si tratta di una valuta digitale, il cui sviluppo e gestione non si basano su una banca centrale o sulla vigilanza da parte di un governo, ma su un sistema condiviso e criptato. La prima criptovaluta nata nel mondo é stato il Bitcoin, nel 2009, oggi però ne sono nate molte altre, visto che proprio i bitcoin hanno avuto un grandissimo successo: il loro valore é passato da infinitesimo a superiore ai 4.000 euro per singola moneta nel corso di alcuni anni.
Le criptovalute si utilizzano proprio come qualsiasi alta, si possono quindi usare per fare acquisti o transazioni e investimenti. Visto che non esistono in forma cartacea o metallica, si possono utilizzare solo in modo virtuale, in internet, ma hanno un valore del tutto reale.
Cos’é una ICO?
Líacronimo ICO significa Initial Coin Offer. In pratica si tratta di una IPO effettuata tramite criptovalute. Si tratta di un metodo utilizzato da molte start up per raccogliere capitali per dare inizio al loro sviluppo, che é però totalmente deregolamentato, in quanto tantissimi Stati non hanno una particolare legislazione che riguardi le criptovalute.
Negli ultimi mesi tramite le ICO diverse aziende hanno rastrellato ingenti somme, si parla di miliardi di euro, grazie al fatto che un investimento di questo genere trai vantaggi su due fronti: da un lato grazie allíaumento di valore della Start up e dallíaltro grazie al continuo aumento di valore della criptovaluta selezionata per la specifica offerta.
La Cina dice no
Una situazione totalmente deregolamentata, che lasciava spazio a speculatori di ogni genere, era solo in attesa di un no secco da parte di uno Stato. Il primo a farlo é stata la Cina, che hanno vietato categoricamente la possibilità di effettuare ICO.
Questo regolamento ha valore retroattivo e immediato: qualsiasi ICO in atto in Cina al 4 settembre é stata fermata e i capitali raccolti fino ad allora sono stati restituiti ai rispettivi investitori. Attendiamo ora di capire cosa avverrà negli altri Paesi del mondo.
Articolo pubblicato il giorno 23 Settembre 2017 - 08:50