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Il Teatro di San Caro partecipa alla Visita guidata per le Giornate del Patrimonio

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Il Teatro di San Carlo e il Museo e Archivio Storico Memus partecipano il 23 settembre alla Visita guidata per le giornate del Patrimonio con un percorso di visita guidata dedicato al tema di questa edizione “Cultura e Natura”. Memus: il San Carlo inscena Napoli. Il percorso multimediale intende offrire ai visitatori una visita speciale, che passa attraverso gli occhi e la penna, intrisa delle emozioni e delle impressioni dei viaggiatori, portati a Napoli dalla curiosità, dal desiderio della scoperta, dalla voglia di lasciarsi ispirare da quell’inconfondibile respiro lirico che caratterizza questa città. Memus vuole raccontare al suo pubblico itinerante, attraverso uno speciale diario di viaggio digitale installato all’interno della galleria multimediale, l’incanto del Lirico napoletano e il suo legame con la città, come in un grand tour della bellezza, della creatività, della tradizione artistica e artigiana. Connessa, dalle origini, con l’istinto al movimento e le emozioni più dirette la musica, secondo Curt Sachs, “non costituisce un riflesso vago e indistinto ma è parte integrante della vita”. I tentativi sperimentali dell’uomo a riprodurre suoni, sia nella forma grezza di rumore sia secondo un modello musicale organizzato, esprime l’impulso all’interazione, alla lotta, alla relazione con la natura e le sue forze. L’impiego degli strumenti musicali, nella ricerca dell’equilibrio tra le leggi della fisica e l’intenzione espressiva, costituisce un mezzo attraverso cui l’uomo induce la natura ad imitare se stessa e i suoi fenomeni. Di questo linguaggio si nutre la musica nella sua evoluzione umana e storica fino a diventare linguaggio universale del mondo. In un’unica e assoluta parola: cultura. Casa della musica europea, palcoscenico internazionale, il Teatro di San Carlo è il Teatro d’Opera più antico d’Europa. La sua storia è un saggio di un percorso umano che ha generato e rigenerato il rapporto e l’interazione tra uomo, cultura musicale e contesto sociale di riferimento, caricando la performance di un interessante significato collettivo. Eccellenza storica nell’ambito della diffusione e tutela dell’arte musicale, tra le maggiori imprese culturali nazionali, il Lirico partenopeo vanta una realtà produttiva e un’offerta di spettacolo riconosciuta a livello internazionale. Edificato nel 1737, per volontà del Re Carlo III di Borbone fortemente intenzionato a dare alla città un nuovo teatro che rappresentasse il potere regio, il San Carlo vide la sua nascita artistica il 4 novembre dello stesso anno, giorno onomastico del sovrano, sfoggiando sulle scene l’Achille in Sciro di Pietro Metastasio, con musica di Domenico Sarro e “due balli per intermezzo” creati da Gaetano Grossatesta, primo celebre coreografo del Lirico. Da allora la produzione del Teatro di San Carlo ha scritto pagine di storia della musica, ha raccontato al mondo i processi di trasformazione dei linguaggi musicali e il significato umano e sociale dell’Opera, genere fortemente connesso con il pubblico di astanti dal ‘700 ai nostri giorni. vantando importanti riconoscimenti, tra i quali sette Premi Abbiati, dal 2002 al 2012, con allestimenti di valore come Königskinder di Humperdinck, Don Giovanni di Mozart, Elektra di Strauss, Tristan und Isolde e Die Walküre di Wagner, Elegy For Young Lovers di Henze, Cavalleria Rusticana di Mascagni.


Articolo pubblicato il giorno 20 Settembre 2017 - 16:46
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