E’ scoppiato un caso “Parentopoli” al Comune di Gragnano per le assunzioni di 18 ragazzi giudicati idonei a partecipare ai tre progetti di servizio civile promossi dal Comune. La notizia portata alla luce da un manifesto dell’opposizione dal titolo emblematico “Tutto a Gesù e niente a Maria” arriva all’indomani della pubblicazione sulla stampa napoletana e numerosi portali web tra cui cronachedellacampania degli avvisi di garanzia che hanno raggiunto una mezza dozzina di amministratori che per conto della Regione Campania forniscono tali servizi e dell’inchiesta della Procura di Napoli Il caso di Gragnano è diverso ma è emblematico di quello che si muove attorno ai servizi di Protezione civile. Le assunzioni dei 18 giovani al comune di Gragnano sono state gestite dall’associazione Amesci, la società nazionale incaricata dal Sevizio Civile Nazionale. Secondo i consiglieri di opposizione “l’amministrazione Cimmino ha superato ogni limite, della decenza e anche dell’indecenza.Con l’uscita delle graduatorie del Servizio Civile il sindaco e la sua amministrazione hanno confermato la linea politica: favorire esclusivamente le famiglie, i congiunti e gli amici stretti di
consiglieri e amministratori. Cimmino dimostra coi fatti non essere il sindaco di tutti. Su 18 nomi di ragazzi selezionati per il servizio civile almeno 15 riportano direttamente alle famiglie, ai congiunti e agli amici stretti di consiglieri e assessori della giunta Cimmino. Se l’amministrazione intende coltivare solo ed esclusivamente il proprio orticello non può essere una amministrazione pubblica, ma una consorteria di interessi privati!”.
Ma chi sono questi 18 fortunati? Da una lettura delle graduatorie pubbliche dei tre progetti viene fuori che per quel che riguarda il progetto denominato “Acculturiamoci” al primo posto c’è Monica D’Arco, figlia del consigliere comunale di una lista civica ed ex leader del Pd locale, Antonio D’Arco che sostiene la maggioranza Cimmino e poi Carmela Vanacore fidanzata del consigliere comunale di maggioranza Francesco Scala, e ancora Annarita Giordano nuora del consigliere comunale di maggioranza, Massimo Santarpia oltre ad altre persone legate alla lista del presidente del consiglio comunale Aniello D’Auria. Per il progetto “Insieme per la Biblioteca” al primo posto c’è Salvatore D’Auria parente del presidente del consiglio e Nunzio delle Donne cugino della consigliera comunale Anna Delle Donne, oltre ad altri ragazzi sempre legati a persone vicine alla lista Gragnano Ab del presidente D’Auria. E infine il progetto denominato “Gragnano per la difesa dell’Ambiente” in cui al secondo posto c’è Antonietta D’Auria, anch’essa parente del presidente del consiglio, che sembra essere stato particolarmente fortunato, oltre ad altre persone sempre legate alla sua lista.
E allora i consiglieri di opposizione tuonano: “Siamo stanchi di vedere queste vessazioni ai danni di una intera comunità. Adesso diciamo basta! Condanniamo chi si serve della cosa pubblica per sistemare gli affari di famiglia. Migliaia di ragazzi a Gragnano non devono perdere la speranza. Cimmino con la sua politica di “tutto a Gesù e niente a Maria” nega invece ai figli di Gragnano ogni speranza, garantisce solo ai suoi “famigli” ed è prigioniero di questa logica. Così può comprare il consenso di qualcuno dei suoi, il nostro silenzio mai!”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2017 - 19:04