Si infittisce il mistero sulla scomparsa di Battista Riccio, 36enne di Giugliano. Il giovane venerdì ha fatto perdere le proprie tracce. La moglie, preoccupata, ha presentato denuncia ai carabinieri di Giugliano che stanno passando al setaccio l’intera zona giuglianese, oltre ad analizzare tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della città. Riccio è un personaggio noto alle cronache cittadine e vanta di alcuni precedenti tra cui rapine e detenzione di armi. E’ stato condannato per una serie di rapine commesse a Napoli e Potenza. Sono in corso le indagini per rintracciare il 36enne e gli inquirenti non escludono nulla: né allontanamento volontario né un possibile caso di lupara bianca. Quest’ultimo è un metodo già utilizzato dal clan di Giugliano per far scomparire corpi di rivali. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di Michele Di Biase, ‘a Paparella, di cui si persero le tracce dall’ottobre 2015. La sua auto macchiata di sangue fu ritrovata in un quartiere di Napoli. La moglie ha fatto sapere: “Voglio che mio marito torni a casa. Lui non aveva paura di niente e di nessuno”. Ieri intanto i carabinieri hanno passato al setaccio il rione Ina Cava, quartiere generale del clan Mallardo. I militari hanno portato in caserma anche Pino D’Alterio, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno e perquisito l’abitazione Gennaro Catuogno. Controllate anche le abitazioni dei parenti di Nellino Di Biase o’ paparella, arrestato qualche mese fa per estorsione. Gli investigatori non eslcudono legami con la scomparsa del pregiudicato visto che secondo fonti investigative Riccio si sia avvicinato alla fazione scissionista: cosa poca gradita al clan Mallardo.
Articolo pubblicato il giorno 27 Settembre 2017 - 07:50