“Non voglio odio, non odiate, perchè l’odio porta solo violenza”. E’ l’appello che la mamma di Noemi Durini ha rivolto ai giovani parlando dall’altare a conclusione della cerimonia funebre per la figlia uccisa dal suo fidanzato. “Vi chiedo – ha aggiunto – se avete problemi, venite a casa di Noemi e parlate, la porta sarà sempre aperta per ascoltarvi”. Ancora applausi della folla, palloncini bianchi fatti volare e le note della canzone ‘Vietato morire’ di Ermal Meta, hanno accompagnato l’uscita della bara bianca di Noemi Durini dalla chiesa parrocchiale di Specchia a conclusione della cerimonia per i suoi funerali. Il feretro era postato a spalla da personale della protezione civile che nei giorni corsi ha partecipato alle ricerche della ragazza, quando ancora si sperava che fosse viva. All’uscita della chiesa, il corteo si è diretto verso la casa di Noemi per una breve sosta di raccoglimento. Poi si è mosso nuovamente verso il cimitero dove domani avverrà la tumulazione.
Trasportata a spalla tra due ali di folla e accompagnata da un lungo applauso commosso, è arrivata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Vergine di Specchia, dove a breve verrà celebrata la cerimonia funebre, la bara bianca che custodisce il corpo di Noemi Durini, la sedicenne uccisa il 3 settembre scorso dal suo fidanzato diciassettenne. Il feretro, che oggi è stato vegliato nella camera ardente, era preceduto da una grande foto di Noemi e seguito dalla famiglia della giovane, mamma, padre e due sorelline. La chiesa è gremita e moltissima gente è rimasta fuori. Alla cerimonia, presieduta dal vescovo, Vito Angiuli, partecipa anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Cara Noemi, cercavi l’amore, hai trovato la morte ma Dio ti ridona la vita”. Con queste parole monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento, ha chiuso nella chiesa parrocchiale di Specchia gremita di persone, l’omelia alla cerimonia funebre della sedicenne uccisa dal suo fidanzato il 3 settembre scorso. Il vescovo si è rivolto, tra l’altro ai genitori e famigliari della giovane esprimendo comprensione per il loro dolore e per la difficoltà, di “tenere a freno rancore e amarezza, nutrendo sentimenti di astio e risentimento nei riguardi di chi ha portato via troppo presto vostra figlia”. Non rifugiatevi nella solitudine del vostro mondo, ma lasciateci intravvedere l’immenso desiderio di bene che alberga dentro di voi. Affrontate con coraggio la vita, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà”. E’ uno dei passaggi dell’omelia di monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento, al funerale di Noemi Durini nella chiesa parrocchiale di Specchia. Operatori tv e fotografi sono rimasti fuori, e nel piazzale antistante la chiesa un altoparlante ha diffuso il rito funebre alle tante persone che non sono riuscite ad entrare. “L’uccisione di una donna si ripresenta, nel nostro tempo, con sempre maggiore frequenza – ha detto ancora il vescovo – Cambiano scenari, motivazioni, età e condizioni sociali, ma efferatezza, crudeltà e ferocia sono simili. Cosa sta accadendo alla nostra società? perché, nonostante il tanto parlare, la donna non è ancora rispettata? Perché sempre più spesso i giovani si sentono soli e, non trovano chi ha tempo da dedicare a loro per ascoltarli e orientarli?”.
La camera ardente era stata allestita presso il centro Capsda. Ad accogliere il feretro il sindaco di Specchia Rocco Pagliara. Assieme a lui, nella camera ardente, ci sono state molte persone arrivate per dare l’ultimo saluto alla sedicenne. La bara bianca era arrivata a Specchia ieri sera attorno alle 21, accolta da numerosi presenti in un religioso silenzio, interrotto solo dal grido di dolore dei nonni della giovane davanti alla casa in via Madonna Del Passo, dove Noemi abitava con la madre e dove si é svolta la veglia funebre in forma privata per volere della famiglia. Straziante l’abbraccio tra le lacrime alla bara della madre Imma. Da ieri sera in tutto il paese sono comparsi i manifesti funebri e oggi è stato proclamato il lutto cittadino a Specchia.
Lucio, il fidanzato diciassettenne e omicida reo-confesso di Noemi, è stato trasferito dall’Istituto minorile penale di Bari a quello di Quartucciu (Cagliari). Nel ‘carcere’ per i minorenni sardo il giovane sarà anche sottoposto a cure mediche. Intanto, la tensione tra le famiglie di Lucio e Noemi resta altissima. I sindaci di Alessano e di Specchia, Francesca Torsello e Rocco Pagliara, chiedono alle loro comunità “di vivere i sentimenti di sgomento e di dolore per l’accaduto con doveroso rispetto”. “Ora è giusto – concludono – che la giustizia e le istituzioni operino in un clima sereno, che consenta di giungere alla verità dei fatti, nella convinzione che qualsiasi atto di ritorsione privata e di eccessiva spettacolarizzazione mediatica dell’accaduto danneggino il lavoro degli inquirenti”.
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