Gran Premio della Giuria a “Foxtrot” dell’israeliano Samuel Maoz. Un film che riflette sul dolore e sull’ineluttabilità del destino, attingendo all’esperienza di soldato fatta dallo stesso regista. Leone d’Argento per la migliore regia a Xavier Legrand per il film “Jusqu’a’ la garde” (L’affido), un thriller che è un grido politico contro la violenza sulle donne. Il film, passato nell’ultimo giorno del concorso veneziano – così come “Hannah” di Pallaoro – si è aggiudicato anche il Leone del Futuro – Premio Luigi De Laurentiis (che vale 100.000 dollari) per la migliore opera prima di tutte le sezioni del cartellone veneziano, assegnato da un’apposita giuria presieduta da Benoit Jacquot. La Coppa Volpi per il migliore attore è andata a Kamel El Basha per “The insult” (L’insulto) del regista libanese Ziad Doueiri: un film sulla giustizia e sulla dignità, in cui si racconta un lungo processo, che mette a confronto palestinesi e libanesi cristiani, nato per una lite condominiale. Premio per la Migliore Sceneggiatura un altro dei film più applauditi di questa edizione: “Three billboards outside Ebbing, Missouri” di Martin McDonagh. Mentre il Premio Speciale della Giuria è andato al western aborigeno ‘Sweet Country’ del regista australiano Warwick Thornton.
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