Salerno. Fallimento della società a partecipazione pubblica Iacp Futura srl: il personale della Dia ha notificato sette avvisi di garanzia e contestuale conclusione della indagini ai vertici della società, per bancarotta fraudolenta. L’hanno chiamata operazione Scudo, l’indagine che ha portato alla scoperta del depauperamento della società consortile che si occupava di edilizia pubblica con undici i milioni di euro sperperati dai vertici della società attraverso operazioni inesistenti o avventate. L’avviso di garanzia è stato notificato dal personale della Dia, tra gli altri, all’ex presidente Iacp Futura, poi Commissario, Gaetano Chirico, all’imprenditore paganese Salvatore Marrazzo e all’ex presidente del consiglio comunale di Pagani, consigliere provinciale e membro del Cda della Iacp Futura Scarl, Massimo D’Onofrio.
Il provvedimento emesso dalla Procura di Salerno e dal pm Vincenzo Montemurro riguarda l’indagine avviata qualche anno fa dagli uomini della Dia di Salerno, coordinati dalla Procura retta dal Procuratore Corrado Lembo riguarda il fallimento della società a partecipazione pubblica Iacp Futura Scarl, poi ricapitalizzata in Iacp Futura srl.
L’informazione fi garanzia e la contestuale chiusura delle indagini ha riguardato Gaetano Chirico, componente del Cda del ‘Credito Salernitano’ dapprima Presidente di “IACP Salerno”, successivamente nominato Commissario straordinario per la gestione di “IACP Salerno” e poi Presidente del C.d.A. della “IACP FUTURA S.r.l.”, nonché socio di fatto della “GE.SA.S.IM.MM. S.r.l.”, a sua volta persona giuridica socia della “IACP FUTURA S.c.a.r.l.”; Massimo D’Onofrio, presidente dell’epoca del Consiglio comunale di Pagani, nonché Consigliere provinciale di Salerno, nonché membro del C.d.A. della “IACP FUTURA S.c.a.r.l.”, poi ricapitalizzata in “IACP FUTURA S.r.l.”; Salvatore Marrazzo, imprenditore edile titolare della società “MAR.SAL. S.r.l.”; l’azionista di maggioranza e direttore tecnico nonché, successivamente, amministratore unico della società “REAL EDIL S.p.a.” (società partecipata della “IACP FUTURA S.c.a.r.l.”), ed altresì amministratore delegato e componente del C.d.A. della medesima società “IACP FUTURA S.c.a.r.l.”, oltre che socio del “CONSORZIO SALERNO CASA”; un azionista della Banca “Credito Salernitano” già Presidente del C.d.A. della “IACP FUTURA S.c.a.r.l.”, nonché, inizialmente socio, della “GE.SA.S.IM.MM. S.r.l.” e socio del “CONSORZIO SALERNO CASA”, oltre che membro esecutivo del “CONSORZIO CARITI”, in liquidazione; l’amministratore delegato dell’epoca della società “IACP FUTURA S.c.a.r.l.” subentrato nella carica ad altro indagato; l’amministratore unico della società “SOC.LI.GHE. S.r.l.”, appaltatrice di lavori da parte della “IACP FUTURA S.c.a.r.l.”.
Le prolungate attività investigative, iniziate nell’anno 2010 e concluse nel corrente anno, condotte dalla Sezione Operativa della Dia di Salerno, coordinata dal colonnello Giulio Pini e dal capitano Fausto Iannaccone, nonché le consulenze tecniche disposte da questa Procura, hanno consentito di acquisire fonti di prova in ordine al fatto che gli indagati, destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, con più azioni riconducibili a un medesimo disegno criminoso, hanno posto in essere diversificate azioni finalizzate alla dispersione del patrimonio della citata società “IACP FUTURA S.r.l.” a partecipazione pubblica, allo scopo di ricavarne illeciti profitti. Gli investigatori hanno registrato la tenuta irregolare delle scritture contabili della società, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari della società “IACP FUTURA S.r.l.”; la concessione di finanziamenti sprovvisti di giustificazione contabile, effettuati ad un prezzo inferiore a quello di mercato con un minor ricavo, concessi dalla suddetta società a partecipazione pubblica a più da persone giuridiche e fisiche. Ed inoltre vi sarebbe stato un vero e proprio depauperamento delle risorse pubbliche attraverso la corresponsione di compensi a più amministratori della medesima società a partecipazione pubblica, senza alcuna giustificazione contabile e formale, in eccedenza rispetto alle somme deliberate e riconosciute dall’assemblea della società “IACP FUTURA S.r.l.”. Altri fondi sono stati distratti attraverso il riconoscimento di adeguamenti ISTAT spropositati e non giustificati (pari al 16,98%) in favore di società private esecutrici di lavori commissionati dalla “IACP FUTURA S.r.l.”. E’ stato inoltre scaperta anche una delibera di un finanziamento a fondo perduto in favore del locale istituto bancario “Credito Salernitano”; la vendita, in favore di privati, di beni immobili (locali commerciali e depositi) nella disponibilità della società “IACP FUTURA S.r.l.” ad un prezzo significativamente inferiore a quello di mercato; l’acquisto di beni mobili con le risorse della società “IACP FUTURA S.r.l.”, per effettuare regalie di vario genere a privati; la destinazione di ingenti somme di danaro del capitale sociale della “IACP FUTURA S.r.l.”per la realizzazione di progetti architettonici fittizi mai commissionati e mai realizzati; molteplici pagamenti illegittimi e preferenziali disposti in favore di società private (la “S.C.M. ENGINEERING S.r.l.”, la “REAL EDIL S.p.a.”, la “SOC.LI.GHE. S.r.l.” e la “GE.SA.S.IM.MM S.r.l.”) nelle quali gli indagati avevano partecipazioni ovvero ad essi riconducibili, per diversi lavori di esecuzione di opere, in quanto gli importi venivano liquidati e pagati prima dell’emissione delle fatture; la partecipazione a società consortili con quote irrisorie ed, in particolare, la erogazione in favore del “CONSORZIO SALERNO CASA” a titolo di elargizione formalmente schermata dalla voce “contributo consorzio”, di ingenti somme di danaro per un periodo di tempo significativo (dall’anno 2007 all’anno 2011); l’elargizione di pagamenti, con la causale “quote consortili”, in favore del “CONSORZIO CARITI” (società in liquidazione), pur non risultando la “IACP FUTURA S.r.l.” soggetto consorziato. Il danno economico arrecato alla società Iacp Futura srl è di circa 11 milioni di euro e sono anche ricaduti sui creditori ammessi allo stato passivo fallimentare.
Articolo pubblicato il giorno 13 Settembre 2017 - 12:06