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Commozione e rabbia ai funerali di Nicolina, il parroco: ”Il femminicidio è un terribile peccato”

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Grande folla ieri nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Ischitella per i funerali di Nicolina Pacini, la 15enne uccisa con un colpo di pistola al volto dall’ex compagno della madre, che poi si e’ tolto la vita in una zona di campagna. L’uscita della bara dalla chiesa e’ stata accompagnata da un lungo applauso e dal lancio di palloncini bianchi. Tanta commozione tra le oltre mille persone accorse ai funerali, in un giorno che per il piccolo centro del Foggiano e’ stato di totale lutto cittadino. Nella sua omelia don Dino Iacovone ha ricordato: “Nicolina rivive non solo nel mio ricordo e di chi l’ha conosciuta e amata. Rivive in noi quando ci incontriamo per pregare, quando allacciamo relazioni amorevoli e sincere, incominciando dalle nostre famiglie, genitori e figli, senza cattiverie, nella sincerità e nella fiducia. Quando mettiamo in pratica il comandamento della carità vicendevole, quando ci battiamo per liberare l’aria e la terra dai rifiuti dell’odio. Quando mettiamo in pratica il comandamento della carità vicendevole, quando ci battiamo per liberare l’aria e la terra dai rifiuti dell’odio. 

Quello del femminicidio è un terribile peccato.Non vediamo più il viso angelico, sorridente, gioioso e delicato di Nicolina: in questi giorni lo abbiamo visto troppe volte in tv e sui social. Non avremmo voluto. Avremmo desiderato incontrarlo ancora in piazza, sulla villa, vicino alla chiesa, in giro per le strade, sui banchi di scuola. Ma – ha proseguito il sacerdote – non lo abbiamo perso: seppur ci è stato rapito con violenza, la nostra fede e la preghiera della chiesa afferma che il suo volto è ormai nascosto nel volto di Cristo. Il volto di Cristo è in croce, e Nicolina ha sopportato un sacrificio crudele. Nicolina non è qui, è risorta con Gesù. Vive la vita nuova, la vita con Dio. Una vita senza più sofferenza e dolore, dove niente fa paura perché c’è solo pace e luce”. Ed ha aggiunto: “Ora qui si fermano le indagini sociologiche e investigative, si ferma la morbosa ricerca e i pettegolezzi vari. Si fermano le voci di rabbia e di ingiuria: risuona la Parola di Dio, consolatrice, che ridona speranza al nostro cuore afflitto”.
In chiesa un migliaio di persone, compresa la madre della ragazzina Donatella Rago, sempre affiancata da una psicologa, e il padre di Nicolina, Ezio. 

Articolo pubblicato il giorno 24 Settembre 2017 - 10:04
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