Napoli e Provincia

Casavatore, l’ex sindaco Orefice e Minichini incandidabili, assolti Caturano e Palmentieri

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Casavatore. Lorenza Orefice  è incandidabile: condannata al pagamento delle spese processuali. Insieme a lei anche il consigliere Ciro Minichini. Assolti Claudio Caturano e Pasquale Palmentieri che hanno dimostrato carte alla mano la loro estraneità  certificando e ribattendo punto su punto di aver assunto posizioni di contrapposizione alla maggioranza di governo e per Palmentieri, addirittura, si era sollevato anche un caso di omonimia. Per i due il ministero è stato condannato anche a rimborsare le spese legali. “ Ho avuto sempre fiducia nella Giustizia – ha dichiarato Caturano -. Anche se sono stati mesi bui, non ho mai perso la certezza che si fosse trattato di accertamenti superficiali che non rendevano giustizia a chi si era e si è sempre battuto per la legalità”. L’ex  Sindaco di Casavatore  Orefice,  invece, unitamente a Minichini, sono stati dichiarati incandidabili, come richiesto dal Ministero dell’Interno e dai Giudici del Tribunale Napoli Nord . Bocciata invece, dalla prima sezione civile del Tribunale,  la richiesta di incandidabilità avanzata dal Ministero dell’interno nei confronti degli eletti al consiglio comunale Domenico Fiore, Ferdinando Vozzella, Giuseppe Pranzile, Salvatore Silvestri, Salvatore Pollice, Massimo Minichini (in quanto non candidato)  e Giovanna Nicolella, che potranno dunque  candidarsi liberamente ovunque vorranno. I Giudici hanno dichiarato l’ex sindaca “non candidabile alle prossime elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si terranno nella Regione Campania dopo il decreto di scioglimento del consiglio comunale emanato  dal Presidente della Repubblica”. Il primo cittadino, Lorenza Orefice è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali in favore del Ministero dell’Interno, spese che ammontano a circa 5.534 euro. Secondo il Ministero dell’Interno, il Comune di Casavatore  sarebbe stato  controllato dai clan. Secondo i Giudici, in sintesi, Orefice  non avrebbe posto in essere attività di contrasto ai condizionamenti e alla infiltrazioni che si sarebbero certificate durante la sua gestione. Dall’attività di accertamento dei Giudici è emerso inoltre che i consiglieri comunali, per i quali era stata chiesta l’ incandidabilità, non hanno assunto una  condotta che indicasse condizionamenti mafiosi alcuni pure essendo alcuni di loro citati negli atti dello scioglimento e coinvolti nell’ inchiesta della DDA per voto di scambio mafioso. Un vero paradosso.

Salvatore Baldini

Nella foto l’ex sindaco Lorenza Orefice, Claudio Caturano e Pasquale Palmentieri)


Articolo pubblicato il giorno 5 Settembre 2017 - 11:43
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