”Quando volete…dove volete…e con le vostre regole!”.
Era un evidente segnale di sfida lanciato ai nemici da un profilo facebook di famiglia.I nemici probabilmente hanno accettato la sfida e la notte scorsa lo hanno massacrato con dieci colpi di pistola sotto la sua abitazione in via Ghilseri a Scampia.
A soli 21 anni è stato ammazzato come un boss.Nicola Notturno era il rampollo di una delle famiglie di spicco della camorra di Scampia: figlio di Raffaele, arrestato cinque anni fa, nipote di Vittorio, pure lui in carcere e Gennaro, detto ‘O sarracino’ che da poco ha iniziato a collaborare con la giustizia.
E a proposito dello zio pentito sempre sullo stesso profilo facebook di famiglia pochi giorni fa era comparsa la frase: “Meglio perdere le ali della libertà che l’onore e la dignità” a corredo di una foto. Le indagini sull’omicidio – avvenuto nella notte in via Ghisleri – spaziano dalla ripresa della faida sanguinaria di Scampia, che gia’ in passato ha lasciato sul campo decine e decine di vittime, a quella della vendetta trasversale.Nicola Notturno, se prevalesse la prima ipotesi, sarebbe stato colpito in quanto appartenente al cartello che con gli Abete-Abbinante fa parte della coalizione dei cosiddetti ‘Scissionisti’ in guerra con i clan della Vanella Grassi e dei Di Lauro.
Uno scontro senza esclusione di colpi per il controllo del narcotraffico internazionale e in particolare per gli affari legati al fiume di cocaina che da Scampia invade altre zone della citta’.Nell’ultima relazione semestrale della Dia al Parlamento si evidenzia come tra i “clan che gestiscono alcune delle piazze di spaccio piu’ redditizie della citta’ – Case dei Puffi, Sette Palazzi, Chalet Baku’ – ci sono sono gli Abete, Abbinante e Notturno”.
L’altra pista punta sulla ipotesi della vendetta trasversale che potrebbe essere maturata dopo la decisione dello zio Gennaro di rivelare agli inquirenti i segreti della prima faida di Scampia, quella che tra il 2004 ed il 2005 ha provocato un centinaio di morti.Tra le vittime di quel periodo anche l’ innocente Antonio Landieri la cui unica colpa fu quella di trovarsi nel luogo sbagliato – un posto ritenuto enclave di uno dei clan in guerra nel quartiere di Scampia – nel momento sbagliato, e fini’ per errore nel mirino dei killer.
Tento’ disperatamente di salvarsi ma la sua disabilita’ ne rese impossibile ogni tentativo di fuga.L’agguato e’ scattato verso le 3 in una via Ghisleri completamente avvolta nel buio.
Nicola Notturno, gia’ noto alle forze dell’ordine, si trovava sull’uscio di casa quando e’ stato avvicinato dai sicari che gli hanno esploso contro, da un’auto in corsa, una decina di colpi di pistola, prima di allontanarsi.I soccorsi sono stati inutili.
E’ morto mentre il servizio di emergenza del 118 lo stava trasportando all’ospedale San Giovanni Bosco.Il padre, Raffaele, fu arrestato il 17 dicembre del 2012 dai carabinieri del comando provinciale di Napoli quando si trovava al vertice dell’omonimo clan federato nel cartello criminale in lotta per il controllo delle piazze di spaccio.
Era ricercato per un ordine di carcerazione che gli era stato inflitto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.Fu individuato e bloccato mentre si trovava in un appartamento del lotto TB di Scampia, protetto da telecamere e cancello blindato.
Articolo pubblicato il giorno 18 Settembre 2017 - 20:29