Nicola Notturno, stando a una prima ricostruzione dell’agguato, e’ stato affiancato in via Ghisleri da un’auto in corsa e i sicari gli hanno esploso contro 7 colpi, per poi scappare verso viale della Resistenza. Oltre alla pista dei contrasti tra clan e l’esplosione di una nuova faida di camorra con i Di Lauro visto che molti dei figlio di Ciruzzo ‘o milionario sono liberi, la polizia, per inquadrare il movente dell’agguato, non trascura l’ipotesi che sia una vendetta trasversale legata al fatto che Gennaro Notturno, elemento di spicco del clan di Scampia e zio di Nicola, da due settimane ha deciso di collaborare con gli inquirenti. Lo zio Gennaro, detto “Sarracino”, ha partecipato alla prima faida di Scampia, quella in cui il gruppo Amato-Pagano si rese autonomo dai Di Lauro, e le sue dichiarazioni hanno aperto uno squarcio importante per la ricostruzione degli omici che tra il 2004 e il 2005 hanno insanguinato l’area Nord di Napoli provocando 80 morto in dieci mesi. In particolare, i primi verbali all’attenzione dei pm ricostruiscono il ruolo dei capoclan Cesare Pagano e Raffaele Amato come mandanti degli agguati contro affialiti del gruppo di Paolo e Cosimo Di Lauro. Il primo omicidio che ha confessato Gennaro e’ stato quello di Antonio Landieri, ucciso per errore a Scampia nel corso di una spedizione puntiva voluta dagli scissionisti. Landieri non fece in tempo a scappare mentre i killer sparavano perche’ aveva problemi di deambulazione.
Il papa’ della vittima fu arrestato il 17 dicembre del 2012 dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli. Era considerato il reggente dell’omonimo clan camorristico, alleato con il gruppo Abete-Abbinante, uno dei cartelli criminali in lotta nella faida per il controllo delle piazze di spaccio. Raffaele Notturno – fratello di Vincenzo, capo dell’omonimo clan, allora detenuto – era ricercato da gennaio dopo un ordine di carcerazione a 2 anni e 11 mesi di reclusione che gli era stato inflitto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. I militari dell’Arma lo individuarono e bloccarono mentre si trovava in un appartamentino del lotto TB di Scampia, protetto da telecamere e cancello blindato.
(nella foto da sinistra Raffaele Notturno, padre della vittima Nicola e lo zio Gennaro Notturno ‘o sarracino, neo pentito)
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