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Ininterrotti i controlli della Polizia di Stato nel quartiere Scampia, rafforzati dopo l’omicidio di Nicola Notturno. Nel primo pomeriggio di ieri, in Via Monte Rosa, l’attenzione degli agenti del Commissariato di Polizia “Scampia”, nel corso dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, è stata attirata da un gruppo di 6 persone che parlavano tra loro.

Una delle persone, poi identificata per Giuseppe Marra, pregiudicato di 26anni, alias “barbetella”,  legato da vincoli di parentela al gruppo camorristico Abbinante, ala scissionista della prima faida di Scampia, nonché coniugato con la figlia del defunto boss Nicola Pianese, di Qualiano  conosciuto come “o’Mussuto”, alla vista degli agenti di Polizia, riconosciuti seppur a bordo di auto civetta, si allontanava frettolosamente, portandosi dietro una borsa.

Uno dei poliziotti, disceso dall’auto, ha subito inseguito il pregiudicato che, vistosi alle strette, durante la fuga a piedi, si è disfatto dapprima di un caricatore e poi di un’arma, il tutto custodito all’interno della borsa che portava con se.

Il poliziotto rimasto in auto, abilmente, dopo aver raggirato l’edilizia popolare nella zona, raggiungeva il luogo ove il 26enne era diretto, precludendogli così ogni possibilità di fuga.

L’arma, una pistola semiautomatica del tipo Tanfoglio, modello P41S, calibro 9, completa di caricatore contenente 9 cartucce, è risultata con la matricola abrasa, inoltre, grazie ad un compensatore di rinculo, posto all’estremità della canna, ne garantiva l’esatta precisione.

Sottoposte a controllo anche le altre 5 persone che si intrattenevano con Marra, risultate tutte affiliate e imparentate al clan Abbinante, una delle quali, sottoposta alla misura della semilibertà, è stata segnalata all’Ufficio di Sorveglianza.

Marra, scarcerato da soli 8 mesi dalla casa Circondariale di Poggioreale, è stato condotto nuovamente in carcere dai poliziotti, perché responsabile dei reati di detenzione e porto abusivo di arma da sparo e relativo munizionamento, nonché per ricettazione.

Sarà la Polizia Scientifica che, attraverso esami tecnico balistici, accerterà se la pistola sia stata usata nei recenti episodi di sangue.       


Articolo pubblicato il giorno 23 Settembre 2017 - 11:59


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