Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
Hanno chiesto il rito abbreviato, che consente tra l’altro di ottenere sconti di pena, gli imputati per l’omicidio della vittima innocente Genny Cesarano, il 17 enne ucciso nel rione Sanità a Napoli il 6 settembre 2015 durante una ‘stesa’, da parte degli esponenti del clan Lo Russo di Miano per intimorire i “barbudos” del clan Genidoni-Esposito-Spina. Era in corso la guerra tra i due clan. Affiliati armati in sella a scooter partirono da Miano e fecero fuoco di notte in piazza San Vincenzo, nel cuore della Sanità. C’erano dei pregiudicati in strada all’alba, ma soprattutto ragazzi e tra loro Gennaro, detto Genny, che fu colpito da un proiettile vagante. Grazie al racconto dei pentiti (Carlo Lo Russo, il boss che ordino’ il raid, di un suo ‘collaboratore’ Rosario De Stefano, della compagna del boss, Antonella De Musis), la Dda di Napoli riuscì ad arrestarli tutti. In carcere sono finiti Luigi Cutarelli, 21 anni, Antonio Buono, 26 anni, Ciro Perfetto, 19 anni, e Mariano Torre, 30 anni, tutti per omicidio volontario aggravato. E tutti hanno scelto il rito abbreviato dopo la mossa della Procura di giudizio immediato. Il Comune di Napoli ha deciso di costituirsi parte civile e il processo inizierà il prossimo 25 ottobre.
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