Sono stati tutti rinviati a giudizio i 26 furbetti del cartellino del comune di Boscotrecase scoperti dai carabinieri nel luglio dello scorso anno. Grazie ad alcune telecamere piazzate nei punti cardine del palazzo comunale i militari scoprirono il sistema dei fannulloni comunali. In sei finirono agli arresti domiciliari. Timbravano il badge per se stessi e per altri colleghi e subito dopo si allontanavano dal posto di lavoro.
Dalle immagini allegate agli atti del processo si evince come in un’occasione, Michele Borrelli, (uno degli arrestati) dubbioso che potessero esserci state in corso le indagini, aveva strisciato due badge, coprendosi la testa con uno scatola di cartone. E poi dvanti al gip Antonio de Angelis durante l’interrogatorio disse: “Quello col cartone in testa sono io. Scusatemi, ho sbagliato”. Borrelli é accusato di 20 episodi di assenteismo e 7 di false attestazioni in servizio. Dalle indagini e dalle immagini sono emersi ben 200 episodi di assenteismo. I furbetti di Boscotrecase andavano nella vicina Pompei a bere il caffè, altri invece, aiutavano i figli a lavoro. Ieri mattina, il gup Emma Aufieri del tribunale di Torre Annunziata ha accolto le richieste del pm Sonia Nuzzo ed ha rinviato a giudizio i 26 presunti “fannulloni”
LE PERSONE A PROCESSO
Damiano Policarpo 64 anni
Francesco Di Palma 60 anni
Luigi Balzano 60 anni
Pasquale Monteleone 56 anni
Giovanni Cirillo 57 anni
Giovanni Carotenuto 58 anni
Girolamo Calvanese 63 anni
Ciro Iannucci 63 anni
Valerio Federico 62 anni
Giorgio Gallo 64 anni
Carla Avino 59 anni
Salvatore Izzo 57 anni
Michele Borrelli 65 anni
Salvatore Calamita 57 anni
Teresa Carotenuto 53 anni
Antonio Noto 52 anni
Salvatore Buono 62 anni
Pasquale Formisano 65 anni
Antonio Stampone 64 anni
Antonio Raiola 65 anni
Luigi Longobardi 57 anni
Alfonso Nastri 63 anni
Raffaele Fiorenza 63 anni
Angelo Borrelli 58 anni
Gennaro Bifulco 63 anni
Antonio Federico 65 anni
Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2017 - 07:32