Il Benevento da ieri sta dedicando al Torino anima e corpo: troppo importante fare risultato contro i granata, alla luce del doppio impegno successivo contro Napoli e Roma nel giro di tre giorni. La scelta di Baroni si spiega anche con la necessità di fare in modo che gli ultimi arrivati prendano più confidenza possibile con il resto dei compagni. Molti dei nuovi innesti infatti sono approdati in città tra martedì e mercoledì, si sono presentati agli altri e fra loro in maniera fugace e poi si sono messi al lavoro. Non c’è stata neppure la possibilità di familiarizzare fuori dal campo e pochi sono state le sedute da sfruttare per trovare un’intesa sul terreno di gioco. Un giorno in più in albergo tutti insieme non potrà che fare bene alla comitiva giallorossa e servirà pure a creare quel feeling tra chi fino a qualche giorno fa neppure si conosceva. Il tecnico fiorentino preferisce non lasciare nulla al caso e sta lavorando da giorni per migliorare meccanismi difensivi e distanze tra i reparti. Vanno cancellati gli errori singoli delle prime due partite, quelli che in pratica hanno consentito a Samp e Bologna di fare bottino pieno pur non meritandolo rispetto ai valori espressi dal campo. La serie A richiede un’attenzione superiore ai livelli di guardia perché in genere si paga il minimo sbaglio. Col Torino l’asticella della concentrazione dovrà essere ancora più alta visto che gente come Belotti, Liajic, Iago Falque, Berenguer e Niang può farti male in qualsiasi momento e da qualunque zona del campo. Nei disimpegni, nelle chiusure e nelle diagonali di retroguardia tutto dovrà funzionare alla perfezione. Uscire indenni in termini di gol incassati sarà davvero complicato, ma occorre perlomeno provarci. Il Toro comunque ha alcuni punti deboli e il Benevento cercherà di approfittarne: i centrali difensivi non sono dei fulmini in fatto di velocità, gli esterni spingono molto ma in termini di contenimento hanno qualche difficoltà. In più, il 4-2-3-1 di Mihajlovic non garantisce adeguata protezione ai centrocampisti che, se aggrediti in maniera sistematica, perdono spesso la bussola. Baroni si affiderà soprattutto a questa lettura, puntando ad ottenere una grande prestazione dagli esterni Ciciretti e D’Alessandro, che adesso potrà spremere a dovere considerato che avrà alternative di ruolo in grado di avvicendarli (l’ex granata Parigini, tanto per fare un esempio, che sembra quello messo meglio tra i nuovi acquisti, mentre Lazaar e Lombardi non sono al top della condizione). I due brevilinei laterali offensivi possono creare seri problemi a Di Silvestri e Barreca. Altra chiave del match per i giallorossi potrebbero gli inserimenti di Cataldi e Memushaj (che si gioca una maglia con Del Pinto) e l’assortimento della coppia d’attacco Iemmello-Coda, formata da due giocatori in prevalenza prime punte ma che si completano a vicenda in molti fondamentali. Il fiuto del gol di Iemmello e la capacità di creare spazi per sé e per gli altri di Coda potrebbero fare la differenza contro Moretti e N’Koulou.
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