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Avellino in trasferta per la vittoria stasera (ore 21) a Cesena. Senza se e senza ma, parola di Walter Novellino. «Una vittoria per la quale scenderemo in campo per riscattare la sconfitta esterna di Cremona, contro un avversario con cui non meritavamo assolutamente di perdere. Ora però servirà il migliore Avellino». Perentorio, deciso, ostinato Novellino, e per questo concentratissimo come del resto vorrà vedere il suo Avellino per centrare insieme il primo successo esterno, contro un Cesena timonato da un collega navigato della categoria, Andrea Camplone, che decisamente pensa la medesima cosa, ecco perché non sarà poi tanto facile. «Dare continuità è obbligatorio ed auspicabile, utile, necessario e indispensabile a confermare quello che stiamo facendo – dice il tecnico di Montemarano – è chiaro che affrontiamo una formazione molto forte, che ha elementi che possono mettere in difficoltà chiunque, ma ovviamente abbiamo lavorato anche su questo: dipenderà da noi». Ripartire dalla gara pirotecnica col Foggia o paradossalmente dimenticarla per i rischi che incomberebbero, quelli di cullarsi su facili, pericolosi entusiasmi? «Servono certezze ma anche concentrazione, cattiveria, cinismo – osserva Novellino – di fronte avremo un organico che ha tutto per far bene e per questo abbiamo lavorato su tante situazioni, anche se i tempi sono stati rispetto alla raffica dei tre impegni in una settimana (dopo questo con il Cesena, Venezia e Novara), non dimenticando il poker di fuoco successivo: Empoli, Bari, Salernitana e Pescara, ma siamo abituati a giocare forte e bene e le cose difficili non ci spaventano, anzi le sfide impegnative ci stimolano, ci intrigano». «Allo Zini giocammo un’ottima gara, purtroppo però capitolammo ingiustamente per un rigore che non c’era, commettendo comunque degli errori sui quali abbiamo posto rimedio – rimarca poi il tecnico – Quindi facciamo tesoro del brutto e del bello, investendo entrambe le esperienze in una crescita lenta ma continuativa: mi basterebbe il dieci per cento, ovviamente poi progressivamente da aumentare». Gli errori riguardano il passivo alquanto pesante di cinque gol incassati in tre gare: «La B è un campionato particolare in cui la fase difensiva è fondamentale – osserva ancora Novellino – abbiamo dei giovani sui quali lavorare ancora tanto, ma l’importante è costruire sempre e questi ragazzi hanno tanta voglia di far bene, soprattutto nelle retrovie». Sui tre impegni ravvicinati l’allenatore aggiunge: «Turn over è una parola bella da pronunciare, ma al di là di questo io sono uno che ama dare continuità a tutto; ovvio che dobbiamo ripartire dalla gara con il Foggia come stimolo ma per centrare, al momento, i famosi, agognati cinquanta punti salvezza, poi vedremo». I cinque gol rifilati al Foggia sono già l’inizio di un nuovo corso? «Credo che la sicurezza sia fondamentale e penso – risponde Novellino – che se quando sostengo un esame non ho qualcosa nello stomaco non riesco a superarlo; vero, quest’anno c’è una crescita generale; il mio gioco è basato sulle fasce ma deve integrarsi con quello che si produce negli altri reparti. Quest’anno siamo belli rispetto all’anno scorso, ma serve anche cinismo». Una partenza comunque a sorpresa quella dell’Avellino, sulla quale diversi addetti ai lavori si sbilanciano: «Mi fa piacere che qualcuno abbia cambiato idea su di noi – chiude Novellino – vorrei che si parlasse sempre bene di un club che in passato ha fatto cose importanti. Mi sembra un dovere ed un obbligo per tutti noi riviverle in questa stagione».

Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2017 - 09:11

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