Il tabù trasferta è stato finalmente spezzato, oltre cinque mesi dopo l’ultimo exploit arrivato in Toscana, sul campo di un Pisa con un piede e mezzo in Lega Pro. È stata una vittoria di squadra – conferma Novellino a fine gara – conquistata con grande umiltà, perché abbiamo tenuto bene il campo sapendo soffrire e ripartire appena possibile. All’inizio ho cambiato qualcosa in formazione perché con tante gare ravvicinate qualcuno doveva rifiatare». Per la verità l’Avellino non ha quasi mai sofferto il Novara nel vero senso della parola, se non negli ultimi minuti, ma solo mentalmente, perché il gol di Maniero ha consentito al Novara di intentare un ultimo assalto reso vano anche dall’inferiorità numerica dei padroni di casa. Letale era stata la doppietta di Ardemagni, «ma il merito è un po’ di tutti, perché durante la settimana questi ragazzi lavorano bene e a Novara si è visto proprio quanto provato con applicazione, quotidianamente, sul campo ci tiene a sottolineare l’allenatore, che insiste sull’importanza di questo successo. Affrontavamo una squadra molto insidiosa, ma siamo stati bravi sia nel palleggio che a sfruttare l’uno contro uno. Sono tre punti molto buoni per la classifica, dobbiamo continuare così senza per questo montarci la testa l’analisi di Novellino, che ha dovuto riparare in gradinata dopo l’allontanamento dalla panchina. La classifica vede i suoi a quota 10 punti dopo 6 gare, ma è quel che mi aspettavo ammette l’allenatore, che poi spiega il suo ottimismo: Da una parte si è mossa bene la società, integrando l’organico con giovani di valore come Asencio che già in queste prime gare hanno avuto modo di mettersi in mostra, più altri che avranno il loro spazio; dall’altro ho avuto modo di lavorare dall’inizio sulle strutture di gioco, su concetti semplici perché nel calcio non bisogna inventarsi nulla, soprattutto in un campionato come quello di serie B in cui ciò che più di ogni altra cosa conta è restare sempre sul pezzo. Insomma, le sofferenze del passato sembrano ormai alle spalle e questa vittoria esterna potrebbe essere un segnale: “Vogliamo proprio evitare le sofferenze patite nella passata stagione, ma ripeto, stavolta le cose sono un po’ diverse. Non molta diversa… l’ esuberanza dello stesso tecnico, che come sempre vive con partecipazione la gara dei suoi ragazzi, e in più di un’occasione (come capitato anche al Piola) finisce nel mirino del direttore di gara: Mi sono arrabbiato in occasione di un contropiede spiega Novellino, consapevole che questa volta potrebbe non cavarsela con una diffida, e che pertanto potrebbe essere costretto ad assistere alla gara contro l’Empoli dalla tribuna”. Per Matteo Ardemagni il modo migliore per scacciare vecchi e brutti pensieri era proprio quello di segnare una doppietta: “Contro il Novara ho perso una finale play-off quando vestivo la maglia del Padova ricorda l’attaccante, stavolta è andata diversamente ed è ciò di cui avevamo bisogno per riscattare gli ultimi risultati negativi in trasferta. Purtroppo fuori casa avevamo avuto qualche difficoltà di troppo, vincere su un campo difficile è stato importante proprio perché di fronte c’era un avversario che concede poco e con ottimi calciatori, sicuramente era un test che poteva dirci qualcosa”.
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