Avere una seconda possibilità. Dimostrare che non è certo un calciatore finito, ma che ha ancora tanto da dare e da fare soprattutto. Chissà se è stato un caso oppure no, di certo Davide Gavazzi si è rivisto in campo a 48 ore dalle parole del presidente Walter Taccone che aveva prospettato una possibile rescissione contrattuale. Un calvario, quello del centrocampista biancoverde, cominciato un anno fa, quando il crociato anteriore del ginocchio sinistro fece crack. Prima l’operazione e poi il lungo percorso riabilitativo fatto più di bassi che di alti. Ogni volta che la montagna sembrava superata il dolore ricominciava a farsi sentire: e così tra controlli e esami il mese di luglio è passato, ed anche il ritiro di Cascia. Ad Avellino è tornato ad agosto inoltrato, non in gruppo: lavoro differenziato costante, sotto gli occhi attenti del prof Scaia, e un fastidio che non lo lasciava mai. Da qui la dichiarazione del presidente che ha chiamato l’agente Giorgio Parretti per un colloquio. Ed è proprio sotto gli occhi di Parretti e di tutto lo staff dirigenziale che Gavazzi si è rivisto finalmente in campo, dove ha partecipato al test in famiglia contro l’Under 17. Da centrocampista centrale, al fianco di Di Tacchio, subentrato a D’Angelo, Davide ha riconquistato confidenza con il pallone e soprattutto ha cercato di farlo senza avere paura, senza sottrarsi ai contrasti e agli allunghi. E così il caso è rientrato e l’odissea finita. «Non sapevo – ha detto Parretti – che il presidente avesse detto quelle cose. Io sono venuto ad Avellino per parlare con Davide e con Massimiliano Taccone. Mi ha fatto molto piacere vederlo sul terreno di gioco con i suoi compagni, anche se è stato un caso che sia successo alla mia presenza. Pensiamo di aver risolto tutti i problemi, ne ha avuti tantissimi e forse siamo alla fine di questa lunga disavventura. Blocchi di natura mentale? No, nessuno. E’ dipeso tutto dal doppio intervento che ha subito, alla rieducazione, ha avuto tante difficoltà. Per questo oggi siamo finalmenteo felici». L’agente fa anche una precisazione. «Per averlo completamente a disposizione bisognerà aspettare venti giorni. Serve ancora un po’ di pazienza, ma la corsa è fluida e soprattutto è più sereno dal punto di vista psicologico. Non è facile: quando un calciatore sta fermo per un anno tende a perdere molto le proprie certezze, Davide le sta finalmente ritrovando. E poi il mister vuole vederlo all’opera, vuole poter contare su di lui e Gavazzi desidera non deluderlo». Intanto sabato c’è la super sfida con l’Empoli e Novellino gioca, nelle ultime settimane lo sta facendo spesso, a nascondino. Durante l’amichevole con l’Under 17 emergono comunque alcune indicazioni che fanno pensare ad un nuovo turn over. A centrocampo appare certo il ritorno di D’Angelo e Di Tacchio con Molina e Laverone che potrebbero essere riconfermati sugli esterni. Anche in difesa, alla fine del test, Novellino ha lavorato molto sulla fase difensiva proponendo ancora N’Gawa e Rizzato a sinistra e la coppia centrale Migliorini – Kresic. Tra i pali spazio ancora a Radu che però la settimana prossima sarà impegnato con la Nazionale rumena. In attacco Castaldo scalpita eccome, (tre i gol siglati, insieme a quelli di D’Angelo, Lasik, Camara e Morosini) ma alla fine è probabile che sarà Morosini a tornare a supportare Matteo Ardemagni, senza dimenticare però Asencio che è sempre più in crescita. Brutte notizie invece per Moretti che ha rimediato una distorsione alla caviglia destra. Domani pomeriggio allenamento a porte chiuse.
Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2017 - 08:13