Primi focolai di polemiche, dopo la sconfitta di domenica allo «Zini», per un Avellino messo in croce, è il caso di dirlo, e che probabilmente ha bisogno al più presto di una benedizione divina dopo aver ceduto ad un avversario di medio cabotaggio che ha potuto anche sfruttare ex biancoverdi quali Mokulu e Arini. Vero è che i tifosi, al solito generosi e domenica sera in cinquecento sugli spalti di Cremona, hanno sempre sostenuto e a fine gara applaudito i lupi ma qualche insistente critica, si spera sorte dall’inguaribile voglia di vincere sempre, già è piovuta da una parte della tifoseria sul tecnico e sull’utilizzo degli uomini. Qualche appunto arriva però anche dalla società: «Una gara comunque sfortunata – commenta il patron Walter Taccone – ed alla fine decisa in pieno recupero quando l’arbitro ha decretato l’annullamento di un gol regolare a mio avviso, ma anche secondo pareri terzi e autorevoli come quelli di un ex grande portiere come Marchegiani, commentatore insieme a Di Marzio nel dopo gara dal salotto di Sky. L’azione successiva, con il definitivo 3-1 di Castrovilli ha punito oltremodo una prestazione tutto sommato accettabile». Il patron mette quindi i puntini sulle i: «È chiaro – aggiunge – Novellino è troppo intelligente per non aver visto alcuni errori che vanno limati in quanto finiscono per mortificare l’impegno di tutti nei novanta minuti. Sono certo che in settimana evidenzierà e proverà a correggere al più presto queste fastidiose e ripetute incertezze di cui già si era avuta traccia nella gara vittoriosa d’esordio col Brescia e che obiettivamente appaiono poco comprensibili alla luce di strutture di gioco che dovrebbero essere già metabolizzate dalla maggior parte dei giocatori». «Di sicuro l’arrivo sul filo di lana di elementi a lungo cercati – il patron si riferisce a Marchizza, pronto a mettersi in gioco, e Morosini – ha rallentato il processo di metabolizzazione, crescita e consapevolezza dei ruoli in seno alla squadra. Ma senza esasperare troppo un disagio fisiologico per una sconfitta, ripartiamo con lo stesso entusiasmo in vista di una sfida, quella contro il Foggia, che per quanto insidiosa, dovrà essere giocata e impostata con ben altro piglio. Per supportare le nostre ambizioni infatti, è necessario essere oltremodo pragmatici e bravi a non disperdere per strada quanto il campo ha dimostrato possiamo meritare. Allo Zini, al di là del pareggio annullato da Ghersini, arbitro con noi decisamente sfortunato (con lo Spezia, sul filo di lana non ebbe il coraggio di concedere uno, se non due penalty abbastanza netti su Ardemagni, ndr) non siamo stati in grado di tradurre in occasioni, una superiorità che c’era». L’analisi continua: «È vero che siamo agli inizi di una maratona qual è il campionato di serie B, ma è importante, da subito, che il mister riesca a dare il giusto ritmo alla squadra, sia in casa che fuori dove dobbiamo conquistare anche punti importanti che a fine torneo peseranno e faranno la differenza tra una salvezza più o meno tranquilla e un accesso alla zona playoff che continuo a ritenere essere alla portata di questa squadra, sempre che riesca a riversare sul campo quella qualità tecnica che possinde e che Novellino è chiamato a capitalizzare al meglio, giornata dopo giornata: d’altronde è lui il responsabile del campo, dei suoi equilibri e di quelli dello spogliatoio».