Arzano. Presenze “abusive” in comune, monta la polemica. C’è chi li chiama volontari, chi li chiama volenterosi, ma di fatto senza nessuna investitura ufficiale. E Si sa, dopo le elezioni e quando non ci sono spazi per accontentare tutti quelli che hanno tirato acqua al proprio mulino, ci si inventa anche un ruolo senza il benché minimo documento che ne legittimi la presenza. A denunciare l’accaduto, Domenico Rubio dal suo sito “Arzano News” con al centro una vicenda che sta montando man mano e che nel breve potrebbe sfociare anche in una segnalazione al Prefetto di Napoli. “ Ho colto l’occasione dell’ennesima volta delle porte lasciate aperte ed incustodite della balconata principale della sede centrale comunale di piazza Cimmino (che pure non è cosa buona!) per trattare un argomento molto più serio che in questi giorni sta facendo tanto discutere nell’ambiente politico e comunale. Da più parti, infatti si solleva il problema dei “volontari” della nuova amministrazione, che, senza alcun “titolo” di nomina sindacale (assessori, portavoce, staffisti, etc) sono presenti in modo illegittimo sulla casa comunale e che, seppur motivati a collaborare a titolo gratuito ( “cassato” in ambito pubblico) si interfacciano con dirigenti e dipendenti comunali, si interfacciano con aziende esterne al Comune. Tutto ciò non può avvenire, tutto ciò si presta ad aspetti di rilevanza anche di carattere penale, oltre che motivare la Prefettura ad intervenire subito. Faccio presente che, durante l’Amministrazione del sindaco Fuschino, pur in presenza di contratti per staffisti e collaboratori, l’OIV (Organismo di valutazione intreno) fece succedere il “finimondo” per segnalare e denunciare il “fuori campo” dei collaboratori esterni nel rapporto con dirigenti e funzionari. Non hanno, insomma, funzioni che sono invece di prerogativa più strettamente (seppur con il loro confine) di ambito assessoriale. Figuriamoci quanto più rilevante è la situazione se si è in presenza di collaboratori “abusivi”, non giustificabili, negli uffici comunali. Su questo delicato argomento è intervenuta, ad esempio, su La Voce, anche in modo assai chiara ed esaustiva, una esponente del PD, Katia Errichiello, che ha illustrato anche l’aspetto di non poco conto del rischio di violazione dei dati sensibili e della non tutela della privacy dei cittadini, nel passamano o deposito su scrivanie di carte delicate, negli appuntamenti con esponenti della amministrazione, cosa che nell’ente va evitata anche ai lavoratori non comunali”. Insomma, aldilà delle buone intenzioni, se dovessero trovare riscontro le segnalazioni, sarebbe davvero la prima volta su di un comune sotto costante monitoraggio .
Articolo pubblicato il giorno 18 Settembre 2017 - 10:34