Il Museo e Real Bosco di Capodimonte scopre la collezione Borgia (sala 7, primo piano) in un percorso tematico dedicato al valore e alla bellezza della diversità, alla arte intesa come dialogo e contaminazione. La visita, condotta da Stefania Napoleone, storica dell’arte dei Servizi Educativi del Museo di Capodimonte che, come tutte le prime domeniche del mese, propone ai visitatori del Museo approfondimenti tematici gratuiti, mette in luce proprio l’interesse verso culture ‘altre’ di Stefano Borgia, raffinato ed erudito cardinale, uomo dalle idee nuove e tra i personaggi più influenti del XVIII secolo. Grazie all’apertura del prelato verso culture lontane ed esotiche, al suo colto spirito illuminista, al suo ruolo di segretario della Congregazione di Propaganda Fide e al materiale proveniente dalle missioni cattoliche presenti nei più disparati angoli del mondo, oltre le frontiere della cultura occidentale, il cardinale istituì, nel suo palazzo di Velletri, un vero e proprio Museo. Una raccolta specchio di una straordinaria sintesi tra Oriente ed Occidente, suddivisa in dieci classi di oggetti, in linea con lo spirito classificatore e didascalico dell’enciclopedismo illuministico. Alla collezione, venduta nel 1814 a Gioacchino Murat in base ad un accordo ratificato nel 1817 da Ferdinando I di Borbone, è dedicata la sala 7 al primo piano del Museo di Capodimonte dove sono raccolti i manufatti d’arte medievale e moderna che ripropongono parti dell’originario allestimento borgiano come il Museo Sacro e il Museo Indico.
Articolo pubblicato il giorno 1 Settembre 2017 - 15:44