Novellino di una cosa è certo: «Con il Foggia ci vorrà passione e passionalità:la mia, quella dei miei calciatori, dei tifosi e di tutte le componenti che partecipano anche se non direttamente in campo alla crescita di questo Avellino che non è mio materialmente, ma è di tutti, soprattutto del presidente». Un modo per entrare non a gamba tesa nella stucchevole, inutile, sterile e pure pericolosa polemica che ha accompagnato un pensiero del patron all’indomani della sconfitta allo Zini. «Il presidente può esternare e dire ciò che pensa, ma la lettura del suo dire a mio avviso è quella di voler dare la giusta carica alla squadra, alla sua squadra». Squadra che deve salvarsi, va bene, ma che sulla carta potrebbe ambire ad altri traguardi. «Ribadisco: il primo obiettivo è centrare i 50 punti; io sono abituato a vincere prime le gare, poi anche i campionati, e stavolta, come ha fatto la Red Bull nel Gp di Monza sfiorando il podio dopo una rimonta pazzesca, speriamo di mettere le gomme buone». A proposito di uomini. «Moretti è uno che ho voluto io; in questo mese abbiamo quattro gare e ci sarà spazio e tempo per tutti; Marchizza l’ho visto e testato ieri e ci vuole tempo per un iserimento definitivo; in porta mi serve dare continuità e ripenso a Lezzerini, lui e Radu sono entrambi bravissimi, si divideranno gli spazi tra i pali, ma oggi serve e voglio una squadra di grande carattere che a Cremona ha tenauto il pallino per gioco per sessanta minuti ed è stata punita e penalizzata ingiustamente, commettendo anche errori che oggi vanno eliminati e mettendo in campo più di quella cosa che qui si chiama cazzimma».