#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 29 Aprile 2025 - 17:07
21 C
Napoli

Medaglia d’oro per Nando Ambrosio, il suo vino vince un concorso internazionale

facebook
Tegola Napoli, stagione finita per Buongiorno: lesione all’adduttore
Napoli da gustare: tour guidato tra i sapori dello street...
Marisa Laurito: “Scudetto? Massima scaramanzia, ma se lo vince il...
Sconvolgente assegnazione al premio Ornella Vittorioso edizione III ad Antonella...
Sorrento, gli studenti ripuliscono Marina Grande: educazione ambientale in azione
Lecce-Napoli, sold out nel settore ospiti: attesi oltre 5mila tifosi...
Pompei, Mozart e Pergolesi per il gran finale della Stagione...
Spara per sedare una rissa: uccide il figlio 23enne
Avellino, ritrovati e salvati dai Carabinieri tre cuccioli abbandonati: ora...
Napoli, parcheggiatore abusivo con condanna per lesioni gravi arrestato vicino...
BoicottIAmo lo Streaming: a Casoria una giornata di incontri e...
Torre Annunziata, l’assessore Coppola alla XXVII Giornata della Pace di...
L’assassino di Santo Romano condannato a 18 anni e 8...
Controlli a Mergellina, 242 identificati nella zona della movida
Napoli, sei interdittive antimafia firmate dal Prefetto: stop a imprese...
Orta di Atella, picchia la madre per avere casa libera:...
Napoli, blitz a san Giovanni: droga nascosta nel box auto
Torre del Greco, pusher smascherato dal cliente in pigiama: arrestato
Evaso dai domiciliari rapina un giovane ad Aversa: 27enne arrestato...
Napoli, spaccio nel cuore di Vicaria: 39enne tunisino arrestato
Fumetti: al Comicon Topolino omaggia Napoli, Paperino gioca a calcio...
Incidente sul ponte dei Granili a Napoli: 54enne perde controllo...
Inchiesta curve di San Siro, rito abbreviato per tre ultras...
Arrestato l’avvocato Antonio Messina: gestiva i soldi del boss Matteo...
The Hormonauts scatenano la loro versione sfrontata di Surfin’ Bird,...
Napoli, finti camperisti corrieri dei narcos colombiani arrestati con 73...
Roberto Andò è il vincitore del Premio Elsa Morante per...
Nuovo EP e tour estivo nazionale: l’annuncio di Ester Del...
De Giovanni: “Il Napoli un miracolo sportivo e simbolo del...
Napoli, la mamma di Santo Romano: “Noi gentiori non possiamo...

SULLO STESSO ARGOMENTO

Nonostante i terribili incendi che hanno interessato tutti i versanti del Vesuvio e gli ingenti danni, è arrivato un riconoscimento internazionale a un viticoltore di San Giuseppe Vesuviano in provincia di Napoli. Il fuoco gli ha portato via mezza vigna nella zona di Ottaviano, ma Nando Ambrosio non molla, tanto che il giovane imprenditore ha ricevuto la medaglia d’oro per il suo vino al concorso internazionale “Gilbert & Gaillard”. La gold medal per la “Wine Guide 2018” è andata al Lacrymanera 2014 di Vigne Ambrosio, Lacryma Christi del Vesuvio Doc. Premiato dunque il lavoro di qualità fatto da un imprenditore (socio Coldiretti) che ama profondamente la sua terra. La cantina Vigne Ambrosio di San Giuseppe Vesuviano ha avuto l’onore di fornire il vino a Papa Francesco nello scorso Natale. Una curiosità riguarda uno dei vigneti dell’azienda, che insiste su un terreno dove si ha notizia storica della coltivazione della vite fin dal 79 d.C. Il Lacryma Christi del Vesuvio DOP è il vino più antico d’Italia. La sua storia si perde nella notte dei tempi ed è accompagnata da numerose leggende. La più famosa narra che Lucifero, nella sua discesa agli inferi, portò con se un pezzo del paradiso. Gesù, riconoscendo nel golfo di Napoli quanto gli era stato sottratto, pianse abbondantemente. Dalle sue lacrime nacque miracolosamente la vite del Lacryma Christi. I vini del Vesuvio erano già famosi e richiesti all’epoca dei Romani, quando buona parte della produzione veniva riservata esclusivamente alla corte imperiale. Le composizioni di molti poeti latini risultano un tripudio di note festose verso il vino vesuviano, ove si addensa l’essenza magica delle radici nascoste del sottosuolo.  Il poeta Marziale in uno dei suoi epigrammi ne decanta l’essenza e la bontà: “Haec iuga quam Nysae plus Bacchus amavit (Bacco amò queste colline più delle sue native colline di Nisa). Gli ultimi scavi archeologici, effettuati nella valle vesuviana adiacente al fiume Sarno e risalenti a 4000 anni fa, hanno portato alla luce notevoli testimonianze circa gli antichi processi di vinificazione. All’epoca il vino serviva come merce di scambio per altri prodotti utili per il vivere quotidiano. Secondo Aristotele la tradizione enologica vesuviana risale ai Tessali i quali, essendo emigrati dalla natia Grecia, si stabilizzarono nelle nostre terre, ove impiantarono le primi viti sul Vesuvio. Nell’anno 1000 d. C. il Lacryma Christi veniva prodotto soltanto da alcuni monaci, il cui monastero sorgeva alle falde del Vesuvio. Durante il Medio Evo i Gesuiti si impadronirono di tutti i terreni adiacenti al vulcano, diventando in tal modo gli unici produttori e custodi del sacro vino Lacryma Christi. Alla fine del 1700 e nei due secoli successivi numerosi premi e riconoscimenti venivano tributati ai produttori del Lacryma Christi vesuviano in occasione della fiera universale di Parigi.


Articolo pubblicato il giorno 1 Agosto 2017 - 13:24

ULTIM'ORA


DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento