“L’hanno preso per Alessio Pica”. In un’intercettazione il componente di un gruppo di giovani del rione Sanità commentava così la morte violenta del 17enne Genny Cesarano, la vittima innocente della barbarie camorrista e della guerra che l’ex boss, ora pentito, Carlo Lo Russo aveva intrapreso al rione Sanità contro i “Barbudos” del clan Genidoni-Esposito-Spina. Anche se i killer di Genny (ovvero Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto) sono stati assicurati alla giustizia e l’indagine sembra chiusa manca ancora qualche tassello. Le indagini sull’omertà degli amici di Genny, quelle sul clan Lo Russo e quelle sui “Barbudos”, colpiti la scorsa settimana da una ordinanza di custodia cautelare, portano alla luce come ci sia ancora qualcuno che abbia partecipato all’agguato, come “staffetta” e che non è ancora stato assicurato alla giustizia. Le nuove trascrizioni delle intercettazioni ambientali e telefoniche sull’episodio fanno emergere altri particolari. Come la discussione tra agli amici di Genny, alcuni indagati per aver mentito agli inquirenti. Eccone i passi:
Antonio: eh o cazz…mannaggia la marina…fratell…quello stava…quello…è morto Genny Cesarano…che non sa niente…
o pazz: bravo…quello a lui…incomp…
Antonio: che non ha fatto niente…una botta nella schiena…o nannone ha preso venti botte addosso…e non è morto….hai capito o no…fratello….come è strana la vita
o pazz: la morte di Genny….io te lo dico io…secondo me…cos…la sensazione mia….la se quello…lo hanno preso per Alessio Pica…a quello…all’improvviso..nel bordello…lo hanno…
Parlano quasi tutti insieme
Antonio: o pazz…o pazz…ti posso dire una cosa…o frat…io sono vico per miracolo…o frat…
uomo: tu dovevi morire tu pesce in mano…
Antonio: io dovevo morire io…non doveva morire lui….perchè lui ha preso una botta….io quindici….ne ho prese…quattro nel mezzo….e dieci…undici mi passarono in testa….guagliù…hanno sparato all’impazzata…
Un altro componente aggiunge che hanno sparato a raffica e a chi colpivano. Antonio concorda. Un altro dice che dopo ( i killer) non sono più andati.
Mattia: guagliù, ma quante volte devo dire … pure questi qua alle due e mezza salirono a Miano
uomo: due motorini salirono…. e due scesero
Appunto due salirono e due scesero. Ci sarebbero ancora altre tre persone da identificare oltre ai quattro arrestati grazie alla confessione di Carlo Lo Russo, della sua compagna Antonella De Musis e di Rosario De Stefano.Non a caso Carlo Lo Russo ha spiegato a più riprese agli investigatori: “…ribadisco che quando ho visto dal balcone i 4 scooter che sono partiti non ho visto chi erano i ragazzi, dall’ottavo piano non si vedevano i volti. Dico però che ricordo di avere chiesto a Tonino mio nipote chi erano tutti quei ragazzi e lui mi ha detto che erano quelli di “abbascio a Miano” , cioè quelli del gruppo che chiamavamo così composto da …Omissis…Preciso anche che ho saputo che del commando faceva parte anche Di Napoli Vincenzo solo in seguito quando Ciro Perfetto lo ha voluto uccidere proprio perché temeva che potesse parlare…comunque sono stati Ciro e Luigi a farmi i nomi di Antonio Buono…omissis…come ulteriori persone presenti nel gruppo che era andato alla Sanità con loro. Mio nipote Tonino invece mi aveva fatto i nomi solo di …omissis… come ragazzi che stavano sugli scooter e che sono partiti insieme da sotto casa mia con Ciro e Mariano … erano comunque 4 motorini con due persone in sella e quindi un totale di 8 persone”.
Carlo Lo Russo conferma, infatti, che mentre il commando scende alla Sanità lui resta a casa con il nipote Tonino e dopo poche Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto ritornano per ragguagliarlo del buon esito della spedizione di morte: hanno sparato ad un gruppo di ragazzi nella Piazza ed hanno ucciso un ragazzo che hanno visto barcollare. Ciro e Luigi , i fedelissimi di Carlo Lo Russo raccontano le loro gesta e sono “tutti euforici”. Solo il giorno dopo, ascoltado il telegiornale, Carlo Lo Russo comprende che i suoi killer hanno commesso un gravissimo errore: è stato ucciso un giovane di 17 anni che non può essere uno degli uomini del gruppo di Pierino. La preoccupazione per la reazione delle Forze dell’Ordine induce il capo clan ad imporre il silenzio assoluto ai suoi uomini (come si vedrà nel riportare le dichiarazioni rese da Antonella, Carlo Lo Russo continuerà a ‘sgridare’ Cutarelli per quello che hanno combinato richiamandoli a maggiore prudenza).
Per l’omicidio dell’innocente Genny Cesarano a gennaio sono stati arrestati i killer Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto oltre a Mariano Torre e Antonio Buono, l’ordinanza firmata dal gip Francesca Ferri non è stata eseguita nei confronti di Vincenzo Di Napoli perché ucciso dallo stesso clan. Mancano all’appello altri tre componenti della stesa mortale.
Antonio Esposito
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