Acerra. E’ di nuovo nel mirino Gaetano Russolillo, il 26enne che a marzo scorso, fu ferito alla schiena da alcuni proiettili, esplosi da un uomo suo rivale in amore, poi arrestato. Da ieri i carabinieri della stazione di Acerra indagano su un episodio avvenuto nel pronto soccorso di Villa dei fiori che ha tutto il sapore del fallito agguato. Tutto era iniziato ieri in tarda mattina, quando – secondo la ricostruzione fatta dagli uomini del luogotenente Vincenzo Vacchiano – Russolillo è stato aggredito in strada in pieno centro. Subito dopo l’aggressione, il 26enne è andato a denunciare l’episodio. Ma poche ore dopo, un nuovo raid nei suoi confronti lo ha costretto a farsi medicare al pronto soccorso di Villa dei fiori. Ed è nell’ospedale di Acerra che si è verificato l’episodio oggetto dell’indagine dei carabinieri. Poco dopo le 17, Gaetano Russolillo è stato portato al pronto soccorso, subito dopo in ospedale è arrivata una Fiat Panda di colore rosso con quattro donne a bordo che si sono dirette nel pronto soccorso e dietro di loro, uno scooter con in sella un giovane con il volto coperto da un casco si è fatto largo tra i pazienti. Lo sconosciuto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ha fatto intendere di essere armato ed ha cercato Russolillo per colpirlo. Ma alcune persone hanno fatto scudo intorno al 26enne che è svenuto. A quel punto l’aspirante sicario si è dileguato.
Una telefonata ai carabinieri ha allertato una gazzella che è giunta a sirene spiegate a Villa dei Fiori. Alta tensione in ospedale e le testimonianze dei presenti hanno spinto i militari a fare una dettagliata relazione e a visionare i filmati delle telecamere della struttura ospedaliera per cercare di identificare l’aspirante aggressore.
Gaetano Russolillo era scampato alla morte il 20 marzo scorso quando ALberto Liberti, poi identificato e arrestato, ferì alla schiena con alcuni colpi di pistola Rossolillo. La contesa riguardava una donna alla quale Liberti è sentimentalmente legato e con la quale Russolillo avrebbe avuto una relazione. Una circostanza che non è stata mai confermata dalla vittima che non ha mai riconosciuto Liberti come il suo aggressore. Pochi mesi di tregua e poi per il 26enne di Acerra sono ricominciati i problemi. Ieri doppia aggressione, infine l’oscuro episodio al Pronto soccorso che ha allertato i carabinieri.
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