Ravenna. Perde efficacia l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Domenico Sangiorgi, il direttore di una filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna coinvolto in un’inchiesta di camorra e arrestato il 12 luglio dalla Guardia di Finanza di Bologna. Il motivo è il ritardo nella trasmissione degli atti che dovevano arrivare da parte della Procura di Napoli in vista dell’udienza sull’impugnazione. Per questo motivo il tribunale della Libertà di Napoli ha disposto l’immediata scarcerazione dell’indagato. Con un provvedimento di due pagine, senza entrare nel merito della vicenda i giudici (presidente Nicola Quatrano) hanno ricostruito la tempistica sulla trasmissione, accogliendo un’eccezione difensiva. L’istanza contro la misura decisa dal Gip era stata inviata il 14 luglio ed è arrivata al tribunale di Napoli il 17; lo stesso giorno è stata mandata alla cancelleria del Riesame, dove è stata formalmente depositata il giorno dopo, però, perchè ricevuta dopo le 13.30, oltre l’orario di apertura al pubblico. Il 18 la cancelleria ha richiesto gli atti alla Procura, che li ha trasmessi il 24. La difesa di Sangiorgi, gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, hanno eccepito che il giorno da cui contare i cinque per legge previsti per la trasmissione degli atti relativi all’istanza era il 17. Sul punto i giudici hanno osservato, accogliendola, che il conto non poteva cominciare dal 18 solo perchè l’ufficio protocollo ha materialmente trasmesso l’atto di impugnazione, ricevuto nell’arco dell’orario aperto al pubblico (alle 10.01) alla cancelleria del Riesame dopo la chiusura, cioè dopo le 13.30, non essendo imputabile questo slittamento alla difesa. Gli atti sono stati perciò ritenuti trasmessi intempestivamente, visto che sono arrivati il 24, mentre il termine era il 22.
Articolo pubblicato il giorno 2 Agosto 2017 - 17:38