Arzano, ascensori rotti in comune e barriere architettoniche, un’odissea per i disabili. Scatta la protesta.

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Arzano. Sarebbero mesi che gli ascensori delle sedi comunali di Piazza Cimmino e via Alfredo Pecchia risulterebbero guasti scatenando vere e proprie proteste.

In piazza Cimmino, dove insiste la sede principale, sono almeno tre i piani da farsi a piedi per poter accedere ad alcuni degli uffici comunali. Stessa identica cosa per la sede di via Pecchia dove sono presenti gli sportelli dello stato civile, anagrafe e politiche sociali. Ovviamente, a danno di disabili e anziani.

A protestare Salvatore Mone, ex consigliere comunale che dalla nascita vive sulla carrozzella.

    “Tralasciando le lacune amministrative e gestionali, nonché la mancata ordinaria manutenzione del territorio, come è evidente sotto gli occhi di tutti, la nostra compagine politica di governo sta provvedendo a lasciare la gestione del nostro paese nelle mani di chi di Arzano non è e nulla sa dei problemi e necessità di questo paese e nulla si progetterà per rendere a tanti una vita migliore.

    Come, ad esempio, la mancata progettazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed il mancato stanziamento di eventuali fondi per rendere migliore la vita dei diversamente abili che, loro malgrado, si vedono costretti a chiedere aiuto finanche per avere accesso agli uffici pubblici.

    Come è capitato in questi giorni, dove un diversamente abile su sedia a rotelle non ha potuto accedere agli uffici comunali in piazza Cimmino prima e a via Pecchia poi, in quanto entrambi gli ascensori completamenti fermi e guasti da mesi, non parlando dell’impossibilità di ingresso attraverso il varco e il cancello degli uffici di via Pecchia non adeguato in dimensioni e aperture per i diversamente abili”.

    Mone è una furia e c’è ne ha per tutti. “Occorre precisare che non solo i diversamente abili hanno “difficoltà logistiche”, pensiamo alle persone anziane. Ma a questo punto mi viene da pensare che Arzano non è un paese normale.

    In un paese normale si lascia amministrare e gestire chi conosce il luogo, chi lo ama, chi ci ha vissuto e chi ci vuole ancora vivere. A questo punto, vista la incapacità dei nostri amministratori, sarebbe opportuno se la Prefettura, di concerto con il Ministero preposto, vagliasse l’idea di dichiarare Arzano una ulteriore municipalità di Napoli, almeno per avere un minimo di servizi garantiti e, soprattutto, non vergognarci più del nostro paese che alla fine, a quanto pare non se l’è cavata! Dimettetevi per il bene del nostro e vostro paese”.

    P.B.



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